Nota n. 10.686 - Facendo seguito a precorsa corrispondenza e, da ultimo, alla nota n. 10.164 del 21 ottobre 2024 di questa Organizzazione Sindacale, si sollecita urgentissimo e indilazionabile riscontro.
Nelle more delle determinazioni del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, apparentemente obbligate atteso anche che la violazione del dettato di cui all’art. 16, ANQ del 5 ottobre 2023, è stata di fatto certificata dal Ministero della Giustizia con la diffusione del comunicato stampa dal titolo “Albania: dichiarazioni sindacato offensive, strumentali e non vere” e rinvenibile al link: https://www.gnewsonline.it/albania-dichiarazioni-sindacato-offensive-strumentali-e-non-vere/, infatti, gli operatori del Corpo di polizia penitenziaria continuano a essere alloggiati in strutture prefabbricate che per conformazione, scala d'accesso, numero di stanze e (mancanza di) arredi sono di gran lunga inadeguate allo scopo.
Si evidenzia sin d’ora, peraltro, che, ove la vicenda non trovasse una rapida soluzione nell’alveo delle normali relazioni, questa Organizzazione Sindacale metterebbe a disposizione degli interessati i propri legali di riferimento al fine di valutare la possibilità d’esperimento di ogni forma di richiesta risarcitoria nei confronti di tutti i responsabili, pure per eventuali danni biologici, morali e materiali.
Ma quel che più conta, tuttavia, è che la palese, ingiustificata e ingiustificabile violazione dell’Accordo Nazionale Quadro platealmente perpetrata dagli stessi vertici del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e del Ministero della Giustizia, a un anno dalla sottoscrizione, non potrebbe non avere effetti sul sereno proseguo delle relazioni sindacali, le quali non possono certamente impegnare solo una delle parti.
Nell’attesa, molti cordiali saluti.