Nota n. 10.674 - Facendo seguito a precorsa corrispondenza e, in particolare, alla nota n. 10.669 del 17 u.s. di questa Organizzazione Sindacale, si è costretti – proprio malgrado – a ritornare sull’argomento atteso che, oltre a quanto già segnalato e alla parzialità manifesta nella sistemazione alloggiativa degli operatori del Corpo di polizia penitenziaria inviati in servizio di missione internazionale e impiegati presso la struttura penitenziaria, vuota, di Gjadër, dei quali è prevista la residenzialità presso prefabbricati posti al piano superiore del complesso carcerario, a differenza degli appartenenti alle altre Forze dell’Ordine e Armate che vengono ospitati in hotel, si è appreso che vengono disattesi e persino oltraggiati nei loro confronti fondamentali diritti, tra cui anche quelli dettati dall’Accordo Nazionale Quadro del 5 ottobre 2023.
In particolare, gli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria impiegati a Gjadër non godono di sistemazione in camera singola, per come espressamente statuito dal 1° comma, art. 16, ANQ del 5 ottobre 2023 e le stanze “prefabbricate” sono sprovviste della quasi totalità degli elementi di arredo di cui alla tabella A allegata al predetto A.N.Q., dei quali per resiliente senso del rispetto verso le istituzioni si omette l’elencazione (portascopino, etc.).
Come se non bastasse, per raggiungere le presunte stanze, come detto al piano superiore degli ambienti carcerari, occorre percorrere una scala metallica esterna (tipo scale d’emergenza).
Si invita pertanto la S.V. a intervenire immediatamente per quanto di competenza e, attese anche le previsioni del 3°, art. 16, del più volte citato A.N.Q., ad autorizzare gli appartenenti al Corpo di cui si discute ad alloggiare in strutture alberghiere.
Nell’attesa di un indifferibile riscontro, cordiali saluti.