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Gazzetta del Sud - 24 luglio 2024 - L'unico punto su cui maggioranza e opposizione concordano è che il Dl Carceri ha il requisito di necessità considerando che l'emergenza suicidi è un dramma con cui bisogna fare i conti. Il provvedimento punta ad assicurare un più efficace reinserimento dei detenuti nella società, anche attraverso l'istituzione di un elenco delle strutture residenziali, idonee all'accoglienza e al reinserimento sociale, di coloro che hanno i i requisiti per accedere alle misure penali di comunità, ma che non sono in possesso di un domicilio idoneo e che sono in condizioni socio-economiche non sufficienti per provvedere al proprio sostentamento»>.
In Calabria quali sono gli umori? Titubanti, mentre irrompono numeri accecanti. A giugno i tentati suicidi sono stati 80 ei suicidi 3. L'ultima vita si è spezzata dietro le sbarre di Paola. Peril Garante Luca Muglia, è opportuno parlare di cronoprogramma: «La previsione di un albo di strutture residenziali per detenu ti in grado di fornire servizi di assistenza, riqualificazione professionale e reinserimento socio-lavorativo è in astratto condivisibile. Il tema centrale è quali saranno i tempi di attuazione e i soggetti istituzionali da coinvolgere.

Premesso che sarà necessario fare ricorso alle risorse materiali e organizzative delle regioni e degli enti locali, mi chiedo come e a distanza di quanto ciò potrà avvenire. Le strutture per detenuti con disagi psichici o affetti da dipendenze, ad esempio, chiameranno in causa la sanità pubblica. Si aggiunga che non in tutti i territori il privato sociale sarà in grado di rispondere alla chiamata. Il problema non riguarda solo coloro i quali hanno i requisiti per accedere alle misure penali di comunità, ma tutti i detenuti dimittendi che, all'esterno, non hanno una rete familiare o sociale di riferimento e che finiscono per divenire preda della criminalità».
Molto critico Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa-Polizia Penitenziaria. «L'hanno battezzato carcere sicuro, ma di sicuro c'è solo che serve a poco o niente. Per come è stato varato, sembrano non ravvisarsi neppure i requisiti d'urgenza. La stessa maggioranza di governo, in fase di conversione in legge, sta presentando una serie di emendamenti che tendono a riscriverlo. Del resto, Nordio ha presentato l'originario art.5 attribuendogli contenuti opposti e quelli tracciati nelle bozze circolate. Articolo che poi è scomparso dal testo pubblicato in GU. E l'eccessivo ricorso alle comunità suscita non poche perplessità in ragione di una possibile spinta verso una sorta di privatizzazione, almeno, di una parte dell'esecuzione penale".

Ecco le altre parole del ministro della Giustizia che animano il dibattito: "Il decreto prevede un intervento vasto e strutturale, che affronta un'altro settore del sistema dell'esecuzione penale. Contiene anche delle norme di diritto penale. Contiene anche delle norme di diritto penale, sostanziale anche nell'ambito del processo civile». Che si unisce all'idea di umanizzazione delle carceri: "Le misure in tema di esecuzione penale interessano due settori. Il primo - precisa Muglia - riguarda la procedura che regola l'istituto della liberazione anticipata. Si tratta di un ambito che richiedeva interventi urgenti.

Nutro seri dubbi sulla reale semplificazione che le modifiche individuate nel decreto potranno determinare. li secondo attiene all'umento dei colloqui telefonìci mensili con i familiari da 4 a 6. Se si voleva riconoscere finalmente un ruolo importante all'affettivilà in carcere si poteva osare molto di più, specie con riferimento ai tanti detenuti del circuito di media sicurezza".
Altro punto sciovinato? "Vogliamo facilitare il trasferimento della detenzione dalla brutalità dell'istituto penitenziario alla comunità di accoglienza - ha continuato Nordio - Fermo restando che si tratta di regime detentivo, trasferiremo minori e tossicodipendenti dal carcere alla comunità È un passo molto importante, ci porta molto avanti nel reinserimento sociale ed è un rimedio al sovraffollamento carcerario".

Secondo De Fazio non vi saranno effetti significativi nel breve periodo e potranno essere modesti solo nel lungo periodo: "Sono ben14.500 i detenuti in più oltre i posti disponibili e mentre i primi aumentano alla media di 300 al mese, i secondi continuano a diminuire a causa delle ormaì frequentissime proteste dei reclusi che rendono inagibili molte celle".

Il garante ricorda inoltre che sarebbe utile snellire la burocrazia: "Se l'intento era favorire il trasferimento dal carcere alla comunità, gli strumenti potevano essere altri come innanzirutto lo snellimento della normativa vigente attraverso meccanismi più agili. Evidenzio, che il collocamento in comunità è soggetto ad una seria imbarazzante di variabili: la Regione, l'Asp, l'istituto penitenziario. l'autorità gìudiziaria"

In definitiva per Mugliagli interventi sono parzialmente condivisibili anche se non modificheranno lo stato dell'arte, né in termini di riduzione del sovraffollamemo, né sotto il profilo dell'umanizzazione delle carceri: "Per conseguire questi obietivi, occorrono misure alternative capaci di ridurre il numero della popolazione detenuta, agendo sopratutto sulla fascia di chi ha pene non superiori a 4 anni per reati non gravi.
Occorre poi affrontare la grave problematica dei suicidi che è diventata un "dramma sociale" che interessa tutti.

Infine  le questioni dell'assenza di investimenti sul versante rieducativo e delle condizioni di vita in carcere che hanno raggiunto negli ultimi 10 anni il livello più basso della storia repubblicana".

Conclusione ancora critica di De Fazio, il quale ricorda un'altra emergenza: "Sono necessarie immediate misure deflattive della  densità detentiva; assunzioni vere e accelerate nella Polizia penitenziaria, che in Italia manca di almeno 18mila unità (in Calabria ne arriveranno entro settembre appena 147, divise tra tutti 12 istituti, ndc): va potenziata - e non mortificata come avviene con il DL
92 - la formazione. E va garantita l'assistenza sanitaria e psichiatrica". Infine il ministro Nordio in CDM ha svolto una informariva sull'iter parlamentare. Tra i provvedimenti illustrati, che costituiranno oggetto di emendamenti, "l'immissione in servizio di nuovi dirigenti penitenziari, l'istituzione del Commissario srraordinario per l'edilizia penitenziaria e l'ampliamento delle opportunità di accesso alle misure alternative per i detenuti tossicocodipendenti"

Continua qui:

emergenza_carceri_calabria_2.pdf

emergenza_carceri_calabria_1.jpg

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