Nota n. 10.658 - Già con nota n. 9563 del 9 aprile 2020, rimasta priva di riscontro e che si allega opportunamente in copia, questa Organizzazione Sindacale chiese ai Capi di DAP e DGMC protempore di adoperarsi al fine di garantire il giusto ristoro a coloro che provvedano ad acquistare direttamente i capi di vestiario di foggia civile da indossare per il disimpegno di servizi istituzionali, al pari, peraltro, di quanto già avviene per gli appartenenti alle restanti Forze di Polizia.
A seguito delle disposizioni in tema di utilizzo dell’uniforme di servizio impartite dal Capo del DGMC con provvedimento del 1° ottobre 2024, la questione per un verso appare di più agevole soluzione, atteso il minor numero di operatori interessati, per altro verso si pone con maggiore pregnanza e forza anche per il residuale obbligo a indossare gli abiti civili (es.: traduzioni effettuate con autoveicoli con targa di copertura, etc.).
Per quanto accennato, si invitano nuovamente le SS.LL. a volersi attivare tangibilmente, per quanto di rispettiva competenza, al fine d’assicurare un’adeguata rifusione economica, sotto forma di indennità/buono vestiario, agli appartenenti alla Polizia penitenziaria autorizzati o obbligati a prestare servizio in abito civile, per come da sempre avviene per tutti gli altri operatori del Comparto.
Nell’attesa di un cortese, urgentissimo riscontro, distinti saluti.