Nota n. 10.684 - La scrivente Segreteria Nazionale chiede l’immediata revoca del provvedimento emesso con nota DGMC 14/10/2024.0068773.U, in quanto il medesimo non ha nessun fondamento giuridico, inoltre, l’emanazione non è stata concertata con nessuna O.S. ed il personale interessato con sede di diritto non è stato informato ai sensi della legge 241/90 delle motivazioni che hanno determinato tali deportazioni. Se il DGMC si fosse basato su semplici relazioni da parte dei Direttori, senza motivazioni disciplinari o penali e non fornendo spiegazioni giuridiche sulla richiesta fatta al D.A.P. con la nota sopra citata e non fornendo agli interessati e alle OO.SS. l’informativa ai sensi della legge 241/90 siamo veramente alla follia e alla “frutta”.
In suddetta mobilità o deportazione non sono state rispettate le regole e le norme che prevedono la mobilità del personale di Polizia penitenziaria.
Tale disposizione fa capire che il personale deve essere nel “piacere” del DGMC con “degustazione assicurata…” ciò fa decadere tutti gli accordi sindacali esistenti e la mobilità ordinaria tra DAP e DGMC ecc…
P.Q.S.
visto che tale provvedimento è fuori norma, non rispetta gli accordi sindacali coesistenti, inficia il diritto alla sede di servizio e di fatto tutta la normativa in atto che regola la modalità del personale di polizia penitenziaria,
si chiede
al DAP, di revocare tale provvedimento scaturito da una richiesta del DGMC non basata su atti giuridici che per legge potevano determinare e giustificare tale mobilità.
Si resta in attesa di urgente riscontro.
Il Segretario Nazionale
Armando Algozzino