Roma, 27 Giu. – “Egiziano, 47 anni non ancora compiuti, nel 2025 avrebbe finito di scontare la pena infittagli per immigrazione clandestina, invece ha deciso di porre fine alla sua esistenza impiccandosi con la cintura nella sua cella del carcere genovese di Marassi. È accaduto verso le 7.00, a nulla sono valsi i soccorsi della Polizia penitenziaria e dei sanitari”.
Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
“Solo due giorni fa un altro ristretto era deceduto a Marassi per aver inalato gas dal fornello da campeggio. Con quello odierno, sono ben 47 i suicidi di detenuti dall’inizio dell’anno, cui aggiungere i 4 appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria che parimenti si sono tolti la vita. Numeri che fanno inorridire, per lo meno noi, ma che sembrano lasciare indifferenti il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e il Governo Meloni. Si annuncia un decreto carceri che poi non viene discusso in consiglio dei ministri, a dire di qualcuno per migliorarlo, ma nel frattempo nelle prigioni si continua a morire. Nei sette giorni passati dall’annuncio ci sono stati 3 suicidi, a parte i decessi per altre cause”, aggiunge il Segretario della UILPA PP.
“Il governo dell’annuncite cronica passi ai fatti, sapendo che è politicamente e moralmente responsabile di queste morti in carceri diffusamente illegali e che la Polizia penitenziaria non può continuare a lavorare in queste condizioni drammatiche. Senza ulteriore indugio va ridotto il sovraffollamento detentivo, sono 14mila i detenuti in eccesso rispetto ai posti occupabili, servono assunzioni straordinarie e con procedure accelerate nella Polizia penitenziaria, mancante di 18mila unità, dev’essere assicurata l’assistenza sanitaria, specie psichiatrica. Occorrono poi riforme complessive e strutturali anche per riorganizzare l’Amministrazione e il Corpo di polizia penitenziaria. L’esecutivo non può far finta che tutto sia normale”, conclude De Fazio.