Comunicato stampa del 25 giugno 2024 - Carceri: ancora un morto, questa volta a Genova Marassi
Roma, 25 Giu. – “Questa volta è successo nel carcere genovese di Marassi. Un detenuto italiano, 30 anni non ancora compiuti, verso le 17.00 è stato rinvenuto esanime nella sua cella per aver inalato gas dal fornello da campeggio. Non sappiamo se sia trattato di un suicidio o, più verosimilmente trattandosi di un tossicodipendente, di un tentativo di procurarsi effetti allucinogeni finito male. Sono dunque 101 i morti nei penitenziari dall’inizio dell’anno, di cui ben 45 per suicidio, in quella che è una vera e propria carneficina. A questo tragico bollettino vanno peraltro sommati anche i 4 appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria che si sono tolti la vita”.
Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
“Finché queste saranno le condizioni, non ci stancheremo di paragonare le prigioni a teatri di guerra. Non solo il numero delle vittime, le inenarrabili violenze che vi vengono perpetrate, la sofferenza che vi viene inflitta, ma anche la promiscuità generale e l’ordinario ricorso a strumenti e oggetti come i fornelli da campeggio, non fanno altro che riportare alla mente luoghi di guerriglia neanche troppo al passo con i tempi. Mentre si argomenta di transizione ecologica e digitale, nei penitenziari sembra di trovarci in era preistorica”, aggiunge il Segretario della UILPA PP.
“Quest’ulteriore decesso, per di più, ripropone pesantemente il tema dei detenuti tossicodipendenti, che dovrebbero seguire percorsi alternativi e di effettivo recupero, trovando anche le cure necessarie e che, nella situazione attuale delle carceri, sono invece molto prossime a una chimera. Se si vuole almeno tentare di limitare il massacro abbattendo ogni record nella conta dei morti in carcere, il Governo Meloni prenda atto dell’emergenza senza precedenti e vari, per davvero e immediatamente, un decreto-legge per consentire il deflazionamento della densità detentiva, sono oltre 14mila i detenuti in più rispetto alla capienza utile, assunzioni straordinarie e accelerate nel Corpo di polizia penitenziaria, mancante di almeno 18mila unità, e il potenziamento della sanità inframuraria, specie di natura psichiatrica, in crisi profondissima. Parallelamente, l’esecutivo e il Parlamento avviino riforme strutturali e riorganizzative. Siamo dentro un’ecatombe”, conclude De Fazio.