Comunicato stampa dell’11 gennaio 2025 - Carceri: Suicidio a Cagliari, complessivamente 7 in 11 giorni
Roma, 11 Gen. – “Con il 49enne impiccatosi nella notte nel bagno della sua cella della Casa Circondariale di Cagliari, sono già 6 i detenuti, più un operatore penitenziario, che dall’inizio dell’anno si sono tolti la vita. 7 morti in 11 giorni, così come i 96 (89 reclusi e 7 agenti) dell’anno passato, dovrebbero suscitare una reazione forte da parte del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e del Governo Meloni, da cui invece si ascolta sempre la solita e infruttuosa retorica”.
Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
“A fronte di 16mila detenuti oltre i posti disponibili e di 18mila unità mancanti al fabbisogno organico della Polizia penitenziaria, anche di recente la Premier, Giorgia Meloni, ha dichiarato che l’obiettivo è aumentare i posti detentivi. Peccato che dall’esecutivo lo ripetano già da due anni, senza alcun risultato. Ma soprattutto, non si tiene conto del fatto che all’incremento della capienza carceraria deve corrispondere una proporzionale implementazione degli operatori, ormai stremati nelle forze, avviliti nell’orgoglio e mortificati nel morale. Così com’è indispensabile, e lo sarà ancor di più, assicurare l’assistenza sanitaria e psichiatrica. Il ristretto che si è tolto la vita a Cagliari pare fosse considerato a rischio suicidario, ciononostante sembra che non si sia potuto fare di meglio che allocarlo in cella con altri: siamo al paradosso per il quale i detenuti dovrebbero auto-sorvegliarsi, proprio perché mancano il personale, gli spazi, le strutture, gli equipaggiamenti e i servizi essenziali”, spiega il Segretario della UILPA PP.
“Il Governo e il Parlamento diano ascolto all’appello del sommo pontefice, mosso durante l’apertura della Porta Santa a Rebibbia, o, più laicamente, alle parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, pronunciate durante il messaggio di fine anno, e riconducano le carceri in un alveo di costituzionalità, per chi vi è rinchiuso, oggi ammassato, e per chi vi lavora in condizioni inaccettabili. Urge deflazionare la densità detentiva, vanno subito potenziati gli organici della Polizia penitenziaria e delle altre figure professionali, serve assicurare l’assistenza sanitaria e vanno avviate serie riforme complessive dell’intero apparato d’esecuzione penale”, conclude De Fazio.