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Roma, 12 Lug. – “Nel pomeriggio, mentre a Vercelli imperversavano pesantissimi disordini, da poco rientrati, a Verona moriva il 116esimo detenuto dell’anno. Italiano, 45 anni, è stato trovato esanime per aver inalato gas dalla bomboletta di campeggio in uso per preparare pasti e vivande. A nulla sono valsi i soccorsi. Al momento, non è chiaro se si sia trattato di un suicidio o di un tentativo di ‘sballo’ finito male. A queste morti, vanno peraltro sommati i 6 appartenenti alla Polizia penitenziaria che si sono tolti la vita. Siamo, nei fatti, alla certificazione della disfatta del sistema carcerario”.

          Lo afferma Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.

         “36mila donne e uomini del Corpo di polizia penitenziaria che, in sottorganico di 18mila unità, scontano le pene dell’inferno per la sola colpa di essere al servizio dello Stato e danno tutto ciò che possono, sottoposti a turni e condizioni di lavoro inenarrabili, per cercare di reggere le sorti del sistema carcerario non meritano tutto ciò, non meritano che il loro diuturno sacrificio sia completamente vanificato. Così come i reclusi, che vengono imprigionati dallo Stato per aver violato le sue leggi, non debbono veder calpestati e oltraggiati da quello stesso Stato i loro diritti fondamentali e umani. Ci troviamo nel mezzo di un vero e proprio cortocircuito”, aggiunge il Segretario della UILPA PP.

         “Siamo solo all’inizio dell’estate e si sono registrati 4 gravissimi disordini in soli 8 giorni: Firenze, Viterbo, Trieste e Vercelli. Mentre nelle prigioni si continua a morire con frequenza assurda. Andando avanti così, ben prima dell’autunno, rischia d’accadere l’irreparabile. Non saremo certo noi a invocare passi indietro di chicchessia, tanto in Italia le dimissioni non vanno di moda, ma dopo aver constatato, sul tema, l’inconsistenza politica del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, vorremmo e chiediamo di sapere cosa ne pensa la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Soprattutto, vorremmo sapere se pensa che le carceri siano affar suo o che la questione non la riguardi. Anche perché, nel discorso al Parlamento per ottenere la fiducia aveva detto tutt’altro. Ma forse era ancora campagna elettorale”, conclude De Fazio. 

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