Ascolta qui l'intervento del Segretario Generale Gennarino De Fazio
Ultim'Ora - Ieri pomeriggio è proseguito presso il Dipartimento per la Funzione Pubblica il confronto, in sede tecnica, propedeutico al rinnovo del CCNL per il personale non dirigente delle Forze di Polizia e Armate relativo al triennio 2022-2024.
A parte l’evidente tentativo di accelerazione per chiudere la discussione, anche perché si è ormai a ridosso della data in cui il “nuovo” contratto sarà già scaduto (31/12/2024), non si sono registrati sostanziali passi in avanti rispetto alla casella in cui eravamo rimasti.
Neppure sul piano della trasparenza e delle informazioni, difatti, si è compiuto lo “sforzo”, che in realtà è un dovere, di fornire il calcolo dell’aumento (si fa per dire) medio delle retribuzioni distinto per Corpi.
Non che non si conoscano le cifre, ma è necessario che la delegazione di parte pubblica le certifichi.
Eppure, si è notata una certa resistenza, non altrimenti spiegabile se non con il fatto che si vorrebbe tentare di rendere meno percepibile, in questa fase, il divario retributivo fra i vari Corpi che, con buona pace per le roboanti dichiarazioni iniziali di molti, continuerà a lievitare, sempre a discapito degli appartenenti alla Polizia penitenziaria le cui differenze con gli aumenti e le retribuzioni degli altri operatori del comparto saranno ancora maggiori e più penalizzanti (con la sola eccezione degli appartenenti all’Esercito, in cui però sono ricompresi i volontari).
Sebbene non presente nella bozza di accordo disponibile, è poi spuntata l’Indennità per i negoziatori, il cui finanziamento verrà sottratto alle risorse disponibili per il FESI.
L’indennità sarebbe pari a 50,00 euro mensili e si percepirebbe per il solo possesso della qualifica (specializzazione), indipendentemente dall’effettivo espletamento delle funzioni e, persino, dalla stessa presenza in servizio (è calcolata su 12 mesi, comprendendo dunque anche le ferie).
La UILPA PP ha manifestato sul punto diverse riserve, che si possono così riassumere in sintesi:
- La specializzazione non è stata ancora istituita con DM e, sebbene in corso di riunione l’Amministrazione abbia informato che sono stati già formati 8 negoziatori, non è dato sapere in base a quali criteri e principi, dove siano in servizio e di cosa si occupino in concreto;
- Si impegneranno dunque delle somme, sottraendole al FESI, in favore di figure che non si sa esattamente quando saranno operative e quante saranno con il rischio, concreto, che le somme appostate non si spendano e che vengano poi “requisite” dalle finanze statali, come già accaduto – ad esempio – con altre indennità per effetto della legge di bilancio per il 2023;
- I destinatari saranno prevalentemente incardinati in gruppi (GOM, GIO, etc.) già percettori di altre specifiche indennità.
In sostanza, dunque, restano gran parte dei problemi già sollevati e se ne aggiungono degli altri.
In tarda serata la discussione è stata aggiornata alla settimana prossima.
L’audio del principale intervento UIL è dispo