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Ascolta qui l'intervento del Segretario Generale Gennarino De Fazio

Nel pomeriggio e sino a poco fa, è proseguito il negoziato presso il Dipartimento per la Funzione Pubblica per il rinnovo del CCNL del personale non dirigente delle Forze di Polizia e delle Forze Armate per il triennio 2022-2024.

Confronto che si manifesta del tutto sterile atteso che non si registrano sostanziali passi in avanti, neppure di natura meramente informativa, rispetto alle richieste da noi prodotte e ripetutamente reiterate.

La nuova tabella trasmessa dalla FP ipotizza un’ulteriore spalmatura delle scarse risorse disponibili (si ripete, per un totale lordo medio a regime pari a circa 188 euro per la Polizia penitenziaria) in favore della parte fissa della retribuzione (stipendio e indennità pensionabile) che passerebbe dall’80,95% all’85,63% (85% lordo dipendente) del totale.

Sebbene, l’operazione in sé muova nella direzione giusta e sia stata anche da noi richiesta e, anzi, pensiamo sia ancora da migliorare, restano nella loro interezza tutti gli altri nodi. Fra i principali:

  • Si vuole continuare a retribuire il lavoro straordinario meno del lavoro ordinario e si vogliono farne gravare gli impercettibili aumenti sulle risorse stanziate per il rinnovo contrattuale (in pratica, con i soldi che si dovrebbero destinare agli aumenti contrattuali si vorrebbe pagare il lavoro straordinario); peraltro, non sono stati ancora forniti i dati già richiesti e relativi al lavoro straordinario espletato, retribuito, accantonato e recuperato;
  • In tale contesto, va peraltro definita la disciplina dell’organizzazione dell’orario di lavoro, anche per fissarne la massima turata giornaliera, etc.;
  • Si prospetta l’ulteriore penalizzazione delle donne e degli uomini della Polizia penitenziaria che continueranno ad avere la retribuzione accessoria notevolmente inferiore a quella dei colleghi delle altre forze di polizia;
  • Residuano scarsissimi stanziamenti per la rivalutazione delle indennità (che in totale, cioè, sommandole tutte, potrebbero essere aumentate per meno di 70 centesimi di euro lordi) e praticamente nulla per il finanziamento degli istituti normativi.

Per le suddette ragioni e per quanto già avevamo evidenziato nelle precedenti riunioni, abbiamo ribadito la richiesta di un chiarimento politico attraverso il quale ricercare il finanziamento, almeno, della c.d. specificità per le donne e gli uomini del comparto, specificando ulteriormente che allo stato non vi sono le condizioni minime per la sottoscrizione di un accordo.

Per maggiori dettagli, si rimanda alla registrazione audio del nostro principale intervento, disponibile online.

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Lunedì, 15 Luglio 2024 09:27

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