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On Ministro,

            da tempo la UILPA Polizia Penitenziaria denuncia l’illegittimità nell’agire del DAP in occasione dell’assegnazione, anzi direi distrazione, di unità di Polizia Penitenziaria appartenenti a tutti i ruoli dal DAP verso il DGMC.

 

            Prescindendo da qualsiasi dotazione organica, spesso da una preventiva determinazione delle funzioni e, almeno per quanto possa dedursi, da qualsiasi pianificazione di prospettiva, si persevera nell’intervenire con misure e provvedimenti estemporanei che, oltre a non essere funzionali al perseguimento del buon andamento amministrativo, appaiono anche lesivi dei principi di trasparenza, imparzialità e pari opportunità.

            Si continua ad assistere, infatti, ad assegnazioni provvisorie (in realtà perenni) dal DAP al DGMC, sulla base di criteri sconosciuti che, tra l’altro, inducono il sospetto che seguano logiche clientelari, adottati con procedure e criteri indecifrabili, diversi di volta in volta e fra territori, per i quali non vi è stata informazione preventiva, né tanto meno esame congiunto con le OO.SS.

            Nondimeno, il sistema di “vasi comunicanti” creato fra DAP e DGMC, che spesso sconvolge anche le leggi della fisica, ingenera confusione amministrativa e gestionale che di certo non aiuta la progettualità, l’efficienza e l’efficacia.

            Sono state spostate centinaia di unità dal DAP al DGMC con provvedimenti provvisori che sono un’offesa nei confronti di tutti coloro che attendono di ottenere da anni l’agognato trasferimento. In una fase in cui la mobilità ordinaria è ridotta al lumicino a causa delle scarse immissioni di personale, una delle poche occasioni per andare incontro al personale anziano che spera di potersi ricongiungere alle loro famiglie, è stata trasformata in una mobilità selvaggia senza alcun criterio e in favore di molte unità che in nessun modo avrebbero avuto diritto a quel provvedimento.

            Appare pertanto ormai incontrovertibile e non più procrastinabile definire, attraverso il procedimento dettato dal DPR n. 164/2002 e dall’ANQ del 24 marzo 2004, criteri, modalità e procedure trasparenti finalizzate a consentire il trasferimento definivo di tutti coloro che, appartenenti a qualunque ruolo e/o qualifica, potranno legittimamente partecipare ad un interpello nazionale, nell’ambito delle dotazioni organiche e nell’uniformità delle carenze, da un Dipartimento all’altro.

            E’ del tutto evidente, quindi, (secondo la UIL) che tutti coloro che attualmente sono distaccati al DGMC, una volta esperite le predette procedure, se non avranno diritto al trasferimento dovranno essere restituite al DAP per lasciare spazio a chi invece il diritto lo avrà.

            Atteso, però, che qualsiasi interlocuzione con i responsabili del DAP e DGMC non sembra aver sortito particolare effetto e che anche la corrispondenza inoltrata dalla UILPA Polizia Penitenziaria è rimasta prima di qualsivoglia riscontro, mi rivolgo cortesemente alla Sua attenzione affinché, nella Sua qualità di Ministro della Giustizia, possa intercedere allo scopo appunto di realizzare appunto giustizia in materia.

            Nell’attesa di un cortese cenno di riscontro, molti cordiali saluti. F.to: Il Segretario Generale Angelo Urso.

Nota n. 8539

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