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Nota n. 10.827 - Egregio Presidente Sangermano,

è arrivato il momento di un suo intervento nella gestione sconsiderata delle “Missioni forzate del Personale.”

         È indiscutibile l’incremento degli ingressi dei detenuti nelle strutture detentive Minorili, mai avuti nella storia del D.G.M.C., ma ciò non giustifica la “disorganizzazione e la mancanza di progettazione organizzativa che attraversa la Giustizia Minorile.

         Sono ingiustificati le missioni forzate e di disponibilità, che giorno dopo giorno sono disposte dall’Ufficio del Personale di codesto Dipartimento.

         Le missioni, su Roma, Milano, Bologna, Treviso ecc. con l’apertura di Rovigo, L’Aquila e Lecce, si andranno aggravando e con organico di 1600 unità tra circuito UEPE e Istituti e servizi di codesta Amministrazione, non si potrà fare fronte alle esigenze di unità di Polizia penitenziaria che attualmente sono in forza alla Giustizia Minorile.

Inoltre, le missioni disposte, anche quelle basate sulla volontarietà del personale, sono revocate per il mancato anticipo di missione o per l’insufficienza di detto anticipo.

Pertanto, caro Presidente, è assurdo predisporre tali missioni in assenza di fondi tali da poter essere effettuate e garantire il rispetto delle norme.

Tutte queste disposizioni di “Missioni” stanno creando di fatto una disorganizzazione generale e malcontento fra il personale, oltre a creare enormi difficoltà agli istituti e servizi che prima non erano in sofferenza.

Inoltre, molte disposizioni di missione vengono disposte dal circuito E.P.E. creando uno stop dei servizi, visto che le unità assegnate agli Uffici di Esecuzione Penale sono insufficienti a garantire l’efficienza dei servizi richiesti dai Magistrati di Sorveglianza.

P.Q.S.

Si chiede alle Autorità in indirizzo di:

  • Sospendere le missioni forzate con deportazione da una regione all’altra del personale;
  • Copertura economica nelle missioni ove c’è la disponibilità con un corretto anticipo di missione come previsto dalla normativa vigente;
  • Riorganizzazione con distacchi volontari con un’attenta analisi delle istanze in giacenza presso codesto Dipartimento, visti i costi insostenibili delle “missioni” disposte che, di fatto potevano coprire economicamente l’assunzione di almeno 50 unità di Polizia penitenziaria.

In ultimo, cosa corretta e funzionale sarebbe quella di valutare la revisione delle Piante Organiche che per l’esigenza in atto è insufficiente a garantire i servizi utili ed essenziali al D.G.M.C.

Con il buon senso che ci distingue aspettiamo con urgenza determine importanti, evitando così di intraprendere azioni sindacali e legali nel territorio Nazionale.

Si coglie l’occasione per porgere distinti saluti.

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