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Ascolta qui l'intervento del Segretario Generale Gennarino De Fazio

Ultim'Ora - Si è tenuto in mattinata l’incontro fra i vertici del Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità convocato per discutere del trasferimento d’ufficio (“restituzione”) alle dipendenze del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria di circa 20 appartenenti al Corpo.

         La riunione è stata introdotta dal Capo del DGMC, Sangermano, che l’ha presieduta con la collaborazione del Direttore Generale del Personale e delle Risorse, Buccino Grimaldi, e di altri dirigenti (Dellisanti, delle Chiaie).

         Il Capo del DGMC, dopo aver illustrato in maniera sintetica, ma non per questo non efficace, le problematiche del settore che, com’è noto, sono molto risalenti nel tempo e accennato agli interventi realizzati e a quelli in progetto, manifestando altresì l’intenzione di aprire un tavolo di interlocuzione permanente con le Organizzazioni Sindacali per discuterne, ha difeso l’opportunità e la legittimità dei provvedimenti assunti, precisando che il trasferimento è stato adottato dal DAP al quale il DGMC ha rimesso a disposizione le unità non ritenendole idonee al servizio nel settore minorile.

         Nondimeno, il Pres. Sangermano ha comunicato che sono già stati revocati i trasferimenti per i dirigenti sindacali, per l’esecuzione dei quali era necessario richiedere e ottenere il nulla osta dall’organizzazione d’appartenenza.

         La UILPA PP, dopo aver a sua volta esternato condivisione per buona parte degli intenti riorganizzativi e operativi rappresentati, ha evidenziato di reputare la convocazione odierna sbagliata nella forma, nel merito e nella terminologia.

Nella forma, dato che si è discusso di mobilità del personale a valle dei provvedimenti, laddove l’attuale sistema di relazioni sindacali prevede che la materia debba essere preceduta da informazione preventiva ed esame (durante il quale “le amministrazioni non adottano provvedimenti unilaterali”).

Nel merito, perché non solo la procedura non è prevista, ma soprattutto perché non sono state osservate le guarentigie procedimentali dettate, principalmente, dalla legge n. 241/1990 e succ. modd. (comunicazione avvio del procedimento, acquisizione osservazioni e controdeduzioni, emissione del provvedimento finale con adeguata motivazione, etc.).

Nella terminologia, poiché non si può parlare di appartenenti al Corpo come di merce che si “restituisce” nell’esercizio del diritto di recesso!

Ancor peggio, poi, se coloro che sono stati trasferiti (anche se al momento in via temporanea) al DAP presumibilmente in maniera illegittima dovessero poi andare a incidere sulla mobilità a domanda nelle sedi di destinazione finale, togliendo il posto a quanti siano utilmente collocati nelle rispettive graduatorie.

 

Per queste fondamentali ragioni, la UILPA PP ha ribadito la richiesta di revoca o, quantomeno, sospensione dei trasferimenti, confermando che metterà a disposizione degli interessati i propri legali di riferimento per l’eventuale avvio di azioni di tutela giudiziaria.

Infine, la UILPA PP si è riservata la decisione sull’adesione o meno al tavolo di interlocuzione permanente, che non dovrà sostituire o surrogare gli altri passaggi previsti dal sistema di relazioni sindacali, all’esito della vicenda e del riscontro che troverà la corrispondenza inoltrata sul tema.

Anche per chi, come la UILPA PP, è sempre alla ricerca di spazi di confronto ed è fermamente convinto che, salvo in rare eccezioni, non sia mai utile rifiutarli o interromperli, è difatti molto complicato credere nell’efficacia di un tavolo di interlocuzione permanente quando più o meno contestualmente l’Amministrazione adotta provvedimenti unilaterali e verosimilmente illegittimi su materie di particolare rilevanza, quali la mobilità e il diritto alla sede di servizio.

A margine della riunione, infine, la UILPA PP ha ribadito la propria contrarietà all’impiego nelle funzioni di Comandante del Reparto negli IIPPMM di appartenenti alla Polizia penitenziaria di ruoli (o carriere) inferiori a quelli normativamente previsti, anche in relazione ai livelli di complessità degli Istituti per come individuati.

        

L’audio del principale intervento UIL è disponibile online.

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