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Comunicato stampa - ROMA 18/09/2020A due giorni dalla cattura di un evaso, un altro detenuto sfugge ai controlli, questa volta rocambolescamente, e si dà alla macchia vanificando, di fatto, in poco più di quarantott’ore il pregevole risultato ottenuto dal NIC della Polizia penitenziaria con la cattura di Johnny lo Zingaro. L’evasione di ieri di Abidi Aymen, imputato di omicidio e di altri gravi reati, dal Tribunale di Firenze, dov’era stato accompagnato per un’udienza, ripropone in tutta la sua drammaticità l’emergenza carceraria e, particolarmente, della Polizia penitenziaria che continua a essere colpita nel corpo e nello spirito dal sostanziale disinteresse della politica, la quale se ne ricorda spesso strumentalmente a fini elettorali o, talvolta, per logiche di lottizzazione e becera spartizione delle poltrone”.

 Così Gennarino De Fazio – Segretario Generale della UILPA PP – dopo qualche ora di riflessione, commenta l’evasione di un pericoloso detenuto avvenuta ieri a Firenze. De Fazio poi argomenta: “pare che l’evaso, il quale, diversamente da come riportato da alcuni articoli di stampa, non ci risulta sia di appartenenza jihadista, sia riuscito a disfarsi con estrema facilità delle speciali e pesanti manette modulari, ritrovate integre a poca distanza dal luogo dell’evasione. Ci domandiamo allora come ciò sia stato possibile e chiediamo delle verifiche urgenti sull’efficienza delle manette modulari in dotazione al Corpo di polizia penitenziaria”.

“Ma al di là di questo, e al di là di quanto le diverse indagini potranno accertare anche mediante la visione delle immagini riprese dalle varie telecamere di sorveglianza, – chiosa ancora il Segretario della UILPA PP – un dato emerge in tutta la sua drammaticità e persino violenza: ieri mattina sono stati trasportati al Tribunale di Firenze, complessivamente, 28 detenuti scortati da soli 25 agenti, alcuni dei quali impiegati in più servizi e, al momento dell’evasione, i detenuti presenti erano 16 a fronte di soli 14 appartenenti alla Polizia penitenziaria di scorta. Come dire che i rapporti di forza erano praticamente invertiti. Con tali modalità operative è inevitabile che queste cose accadano e la responsabilità oggettiva non può che essere riconducibile al Ministro della Giustizia e al Governo che su questi temi continuano a risultare anche loro latitanti, non meno pericolosi”.

“Come se non bastasse, poi, – rincara la dose De Fazio – le ricerche dell’evaso, immediatamente avviate dalla Polizia penitenziaria di Firenze (oltre che dal NIC e dalle altre Forze dell’Ordine), stanno avvenendo con scarsità di mezzi e con equipaggiamenti che potremmo definire di fortuna, basti pensare che alcune autovetture non sono dotate neppure di radio o altri strumenti di comunicazione.

“Questa volta, peraltro, – conclude il leader della UILPA PP – il fato ha voluto che ciò sia accaduto nella città del Ministro Bonafede e a tre giorni dalle elezioni amministrative che interesseranno anche la Toscana e che, a detta di molti osservatori, potrebbero avere ripercussioni persino sulla tenuta del governo nazionale; speriamo allora che suoni da sveglia e che ridesti dal sopore il Guardasigilli: servono subito rinforzi  agli organici e risorse economiche per le dotazioni tecnologiche e gli equipaggiamenti della Polizia penitenziaria!”.

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