Roma, 16 Ago. – “Tunisino, 36 anni, l’anno prossimo avrebbe finito di scontare la sua pena inflittagli per ricettazione e altri reati connessi al traffico di stupefacenti, ieri, verso le 19.40, l’ha fatta finita impiccandosi nella sua cella della sezione isolamento del carcere di Parma, dov’era stato trasferito solo il giorno prima. Dopo circa una settimana di calma apparente, almeno su questo fronte, questo nuovo suicidio porta a 66 la tragica conta dei morti di carcere e per carcere dall’inizio dell’anno, cui bisogna aggiungere i 7 appartenenti alla Polizia penitenziaria che, parimenti, si sono tolti la vita”.
Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
“Mentre gran parte della politica si ricorda delle visite in carcere solo a Ferragosto, magari in luoghi di villeggiatura, e la maggioranza di governo converte in legge un decreto vuoto, tanto che il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha annunciato contestualmente nuove misure per far diminuire di 15/20mila le presenze detentive (a cosa serve allora il commissario straordinario per l’edilizia?) e il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria si è cimentato nell’ennesimo ‘vaderetrum’ (un vademecum illuminante come le luci di Natale), nei penitenziari la scia funebre continua inarrestabile. Così come altissime sono le tensioni e ormai stremati gli operatori, a partire da quelli di Polizia penitenziaria, mancanti di ben oltre 18mila unità”, aggiunge il Segretario della UILPA PP.
“Sempre ieri sera, peraltro, un detenuto, approfittando anche del fatto che l’agente in servizio dovesse vigilare contemporaneamente su due sezioni, è riuscito a eludere la sorveglianza e ad evadere dalla Casa Circondariale di Avellino. Fortunatamente, è stato rintracciato poco dopo dalla Polizia penitenziaria lungo le campagne non lontano dal penitenziario. Speriamo di arrivare a settembre senza troppe macerie a ricoprire altri cadaveri, poi saremo curiosi di sapere cosa il Guardasigilli nasconde nel cilindro, ma soprattutto auspichiamo che voglia spiegare a noi e al Paese perché non lo abbia estratto prima. A meno che, come in verità temiamo, non si tratti di un altro annuncio inconsistente”, conclude De Fazio.