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Roma, 11 Giu.  – “Con il suicidio del detenuto collaboratore di giustizia, avvenuto stamani nel carcere di Ferrara, lo Stato ha perso due volte. La prima perché non ha saputo salvaguardare una vita umana che gli era stata affidata; la seconda perché non potrà più avvantaggiarsi di un collaboratore di giustizia nella lotta alla malavita organizzata”.

         Lo afferma Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.

         “Sono già 40 i reclusi suicidatisi dall’inizio dell’anno, senza peraltro conteggiare i decessi dubbi, come quelli per inalazione di gas, cui bisogna aggiungere i 4 appartenenti alla Polizia penitenziaria che, altresì, si sono tolti la vita. La crisi del sistema penitenziario è profondissima e molto risalente nel tempo, tanto da essere stata alimentata dalle varie maggioranze parlamentari che si sono succedute almeno negli ultimi 20 anni, ivi comprese alcune forze ed esponenti politici che ora sembrano sbracciarsi dai banchi dell’opposizione”, aggiunge il Segretario della UILPA PP.

 

“Finita anche quest’ennesima campagna elettorale, il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e il Governo Meloni prendano atto dell’emergenza senza precedenti e varino un decreto-legge per consentire il deflazionamento della densità detentiva, sono oltre 14mila i detenuti in più rispetto alla capienza utile, assunzioni straordinarie e accelerate nel Corpo di polizia penitenziaria, mancante di almeno 18mila unità, e il potenziamento della sanità inframuraria, anch’essa allo sbando soprattutto insufficienza di medici, specie psichiatri, e paramedici. Parallelamente, l’esecutivo e il Parlamento avviino riforme strutturali e riorganizzative. Fermare quella che è una vera e propria strage continua è un dovere morale, prim’ancora che politico”, conclude De Fazio.

 

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