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Comunicato stampa del 18 ottobre 2024 - Carceri: Suicidio e tentato femminicidio San Severo, tragedia che si ripete

Roma, 18 Ott.  – “Ancora una tragedia investe le carceri e lo fa nella maniera più terribile. Il tentato femminicidio e il suicidio dell’Assistente Capo di Polizia penitenziaria in quiescenza di San Severo è l’ennesimo fatto drammatico che investe le prigioni. Il collega, infatti, per quanto si apprende, era da alcuni anni in pensione anticipata non potendo più reggere il carico del servizio nel Corpo di polizia penitenziaria. Certamente a determinare gesti estremi di questo genere influiscono una serie di concause, ma pensiamo che lavorare in carceri sovraffollate, con sottoposizione a carichi di lavoro debordanti e turnazioni massacranti, sia una di quelle cause e, probabilmente, quella preponderante. Gli effetti, poi, non necessariamente devono scatenarsi nell’immediato, ma segnando l’individuo per il resto della sua esistenza, possono riprodursi in qualsiasi momento pure a distanza di anni”.

Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.

“Del resto, questo è il secondo caso di un appartenente la Corpo di polizia penitenziaria (sebbene ex) che tenta di uccidere la moglie e poi si toglie la vita nel giro di pochi mesi. Un episodio del tutto analogo, anche nella sua tragicità, si è infatti già verificato il 24 febbraio scorso a Mangone interessando, quella volta, un poliziotto penitenziario di pari età, ma ancora in servizio presso la Casa Circondariale di Cosenza. Al di là delle analisi, degli studi specifici e delle investigazioni ancora necessarie sul tema, noi temiamo che le prigioni, con tutto ciò che vi si verifica fra omicidi, suicidi, violenze, risse, stupri, atti autolesionistici e molto altro ancora, possano indurre a una sorta di assuefazione ai gesti estremi, tanto da portare a percepirne in maniera affievolita la loro irreversibile gravità”, spiega il Segretario della UILPA PP.

“Anche per questo ribadiamo che servono a poco gli improbabili supporti psicologici a valle del problema, ma occorre prevenirlo a monte rendendo vivibili e ‘lavorabili’ le carceri, che ormai sono molto più simili a grandi fornitori di cimiteri. Adesso, però, ci raccogliamo intorno al dolore dei congiunti del collega di San Severo e della moglie, con l’auspicio che possa presto ristabilirsi completamente”, conclude De Fazio.

 

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