Roma, 23 apr. – “Un detenuto si è suicidato nel pomeriggio presso la Casa Circondariale di Taranto. Cinquantunenne, originario di Catania, ma residente a Taranto, era stato tratto in arresto solo ieri”.
A commentare la notizia è Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
“Si tratta del 16esimo suicidio di un detenuto nel corso dell’anno (ma potrebbe essere il 19esimo se si considerassero coloro per i quali non è stata accertata la volontarietà del gesto), cui aggiungere un appartenente al Corpo di polizia penitenziaria che qualche settimana fa si è tolto la vita in Campania, in quella che continua a mostrarsi come una vera e propria strage tanto da far pensare a una ‘pena di morte’ di fatto”, aggiunge il Segretario della UILPA Polizia Penitenziaria.
“Sovraffollamento detentivo, deficienze organizzative, strumentazioni e tecnologie inadeguate e organici carenti per tutte le figure professionali, che toccano i livelli più critici proprio in Puglia e a Taranto, non consentono oggettivamente neppure d’ambire al perseguimento degli obiettivi indicati dall’art. 27 della Carta costituzionale e, soprattutto, mettono a repentaglio la sicurezza di reclusi e operatori. Necessitano misure emergenziali e parallele riforme strutturali che reingegnerizzino l'architettura dell'esecuzione penale e, in particolare, quella carceraria. L'introduzione dei medici del Corpo di polizia penitenziaria promulgata proprio ieri con il decreto-legge n. 44 è un ottimo passo in avanti. Ora bisogna renderlo effettivo e accelerare su tutto il resto, nella direzione peraltro annunciata anche dal sottosegretario al Ministero della Giustizia, con delega al DAP, Andrea Delmastro delle Vedove”, conclude De Fazio.