Roma, 14 Set. – “L’ennesima evasione, oggi a Lecce, dalle carceri del Paese certifica l’inefficacia del sistema penitenziario sotto qualunque profilo lo si guardi. In pratica, abbiamo prigioni illegali e colabrodo. Non solo non rieducano, sono fabbriche di morte (70 i detenuti e 7 gli agenti suicidatisi dall’inizio dell’anno), teatri di stupri e violenze, scuole del crimine con tanto di piazze di spaccio e di malaffare, ma non riescono neppure a contenere”.
Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, commentando l’evasione di un detenuto trentenne di origini baresi dalla Casa Circondariale di Lecce.
“In tutto questo dal Ministero della Giustizia e dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria non trovano di meglio da fare che convocare presso la Scuola di Formazione Giovanni Falcone di Roma dirigenti di polizia penitenziaria operanti in sede centrale e nelle varie regioni, pare che si cominci mercoledì prossimo con la Campania, per chissà quali reprimende e indirizzi. Sebbene siano molte le perplessità che nutriamo, non vogliamo esprimerci prima di conoscere i temi e i contenuti delle riunioni, ma è chiaro che non si possono fare le nozze con i fichi secchi. Dal vertice politico e amministrativo chiederanno ai dirigenti di moltiplicare le donne e gli uomini del Corpo come con i pani e con i pesci? Di sostituirsi ai manutentori e rendere funzionanti impianti di sicurezza e allarme che non lo sono stati mai? O, magari, di portarsi a casa qualche detenuto per ridurre il sovraffollamento?”, prosegue il Segretario della UILPA PP.
“15mila reclusi oltre i posti disponibili, 18mila unità mancanti alla Polizia penitenziaria, strutture e infrastrutture fatiscenti, carenza di equipaggiamenti e disorganizzazione imperante, anche a causa della omessa emanazione del Regolamento di Servizio, richiedono interventi e misure di natura emergenziale e non le solite chiacchiere da proferire in seduta plenaria”, conclude De Fazio