Ascolta qui l'intervento del Segretario Generale Gennarino De Fazio
Ultim'ora - Questa mattina le Organizzazioni Sindacali degli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria aventi titolo hanno incontrato il Sottosegretario di Stato al Ministero della Giustizia, Andrea Delmastro delle Vedove, per un confronto sull’ipotesi di modifica dell’art. 6, 2° comma, legge n. 395/1990 (“Il personale del Corpo di polizia penitenziaria da adibire a servizi di istituto all'interno delle sezioni deve essere dello stesso sesso dei detenuti o internati ivi ristretti”).
Alla riunione hanno partecipato anche, la Vice Capo del DAP, Lina di Domenico, il Direttore generale del personale del DAP, Massimo Parisi, e altri dirigenti.
In premessa, la UILPA PP ha ribadito la richiesta, già formulata (leggi qui) dopo le dichiarazioni del Capo del DAP sul tema dell’affettività e sull’ampliamento delle telefonate per i detenuti, di apertura di un tavolo di discussione per l’analisi delle ripercussioni sul già insostenibile carico di lavoro della Polizia penitenziaria e un consequenziale cronoprogramma d’interventi.
Il Capo DAP ha infatti riferito pure di un’imminente sperimentazione, di cui però le Organizzazioni Sindacali non sono state informate e, soprattutto, rispetto alla quale la Polizia penitenziaria non può fare da cavia.
Il Sottosegretario si è dunque impegnato a calendarizzare in tempi brevissimi un’apposita riunione.
Nel merito dell’ordine del giorno, la UILPA Polizia Penitenziaria, in coerenza con quanto sostiene da moltissimo tempo (leggi qui), ha auspicato rapidi interventi finalizzati a far cessare ogni discriminazione di genere nel Corpo di polizia penitenziaria.
Peraltro, per farlo basterebbe probabilmente un’esegesi sistematica e costituzionalmente orientata del 2° comma, art. 6, legge n. 395/90, con la conseguente modifica della tabella A di cui al 3° comma, art. 1, D.Lgs. 443/1992, atteso che la norma primaria non può che riferirsi esclusivamente ai servizi attualmente indicati dall’art. 42 del Regolamento di Servizio (Servizio di vigilanza ed osservazione nelle sezioni degli istituti penitenziari) e a quelli ad esso assimilabili (es. piantonamenti).
Nondimeno, qualora si reputasse necessaria o comunque opportuna la modifica del richiamato 2° comma, art. 6, legge n. 395/90, per la UILPA PP la novellata norma dovrebbe meramente esplicitare l’assunto sopra evidenziato.
In ragione di ciò, come naturale conseguenza, le dotazioni organiche dovrebbero essere riformulate distinguendo per genere solo il ruolo deputato al servizio di vigilanza e osservazione nelle sezioni detentive (et similia), ossia quello degli Agenti e degli Assistenti, e considerando il numero degli operatori da impiegare in detto servizio opportunamente maggiorato; per il restante numero anche per il ruolo degli Agenti e degli Assistenti non dovrebbe esserci differenziazione (recte: discriminazione) fra donne e uomini nelle dotazioni e organiche e, dunque, nelle assunzioni.
In conclusione, il Sottosegretario Delmastro si è riservato le valutazioni di ordine giuridico e politico, manifestando l'orientamento d’intervenire con gradualità e procedendo con l'unificazione delle dotazioni femminili e maschili a partire dal ruolo degli Ispettori.
L’audio del principale intervento UIL è disponibile online.