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Roma lì, 11 novembre 2010

Prot. 5888

On. Silvio BERLUSCONI Presidente del Consiglio dei Ministri
On. Gianni LETTA Sottosegretario alla Presidenza del CdM
On. Angelino ALFANO
Ministro della Giustizia
On. Giulio TR
EMONTIMinistro dell’Economia
On. Renato BRUNETTA
Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’innovazione

Continuano a giungere alla scrivente O.S.  numerosissime,e più che giustificate,  doglianze, da parte di poliziotti penitenziari addetti ai servizi di Traduzione e Piantonamenti, circa la mancata erogazione delle somme costituenti gli anticipi per i servizi di missione previsti dalle norme contrattuali.     Così come si registrano forti malumori  tra tutto il personale del Corpo di Polizia Penitenziaria per il  parziale pagamento del lavoro straordinario effettuato .

Ne deriva che il personale impiegato nei servizi di traduzione dei detenuti per assicurare il servizio è costretto ad attingere dai bilanci familiari i fondi necessari per vitto, alloggio e spese varie (tra le quali anche l’acquisto dei carburanti per i mezzi di servizio)  che dovrebbero essere anticipate, nella misura dell’80%, dall’Amministrazione Penitenziaria.

A questa già intollerabile ed insostenibile condizione si coniuga anche il mancato pagamento delle indennità per i servizi di missione già espletati da personale di polizia penitenziaria da diversi mesi.

Considerato che la norma contrattuale determina in trenta giorni il tempo massimo entro il quale provvedere al saldo delle predette spettanze, si appalesa una grave violazione della norma contrattuale con gravi ricadute sui budget economici del personale di polizia penitenziaria.

Atteso che il Governo  ha ripetutamente espresso , verbalmente,  la propria  vicinanza, solidarietà ed attenzione al personale delle Forze di Polizia,  auspichiamo che tali intenzioni possano concretarsi attraverso lo stanziamento dei fondi necessari a coprire il debito pregresso e le future anticipazioni.

D’altro canto non è pensabile che lo Stato  per assicurare il diritto alla difesa, costituzionalmente sancito, e garantire  la presenza degli imputati detenuti nei dibattimenti in aula possa pensare di continuare a gravare sulle spalle degli operatori addetti al servizio traduzioni.

Analogamente il plauso che si deve a chi ogni giorno, con impegno sacrificio e dedizione,  impedisce al sistema penitenziario di sprofondare definitivamente nel baratro non può risolversi nella parziale remunerazione del lavoro straordinario ai poliziotti penitenziari , già penalizzati (come tutti gli appartenenti al Comparto Sicurezza e Difesa)  dal blocco dei rinnovi contrattuali e dal congelamento degli effetti economici derivanti dagli avanzamenti in carriera  .

In attesa di atti e provvedimenti concreti,  molti cordiali saluti

Eugenio SARNO -  Segretario Generale UIL PA Penitenziari

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