Comunicato stampa del 29 maggio 2024 - Carceri: Fatti Beccaria certificano fallimento penitenziari minorili
Roma, 29 Mag. – “I gravi disordini che oggi pomeriggio hanno interessato l’istituto penale per minorenni Cesare Beccaria di Milano, gli ennesimi, al di là della loro portata e dell’esatta dinamica, su cui non abbiamo ancora notizie certe e circostanziate, certificano il fallimento della gestione penitenziaria del settore minorile, essendo peraltro già acclarato negli adulti. Così, mentre domani al Ministero della Giustizia in pompa magna verrà presentato il Gruppo di Intervento Operativo della Polizia penitenziaria, già decretato, ma ben lungi dal realizzarsi concretamente, tantopiù con le attuali voragini organiche, dal nord al sud del Paese continuano a perpetrarsi eventi gravemente turbativi dell’ordine e della sicurezza che, di fatto, disintegrano in un sol colpo la stessa ratio sottesa alla pena, ammesso che alle attuali condizioni si sia mai rinvenuta”.
Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
“Senza contare, per di più, che il termine minorile è usato impropriamente, atteso che per tentare di sfoltire prigioni (per adulti) sempre più sovraffollate si è pensato bene di ammettere nel circuito per minori detenuti fino al 25esimo anno d’età. Ci chiediamo, dopo rivolte, evasioni, traffici illeciti, stupri e violenze di ogni genere, cos’altro debba accadere affinché s’intraprendano politiche riformatrici e riorganizzative che diano dignità e persino legittimità all’esecuzione penale nell’alveo del dettato della Carta costituzionale. Politiche che devono necessariamente passare per il potenziamento degli organici della Polizia penitenziaria, mancanti in generale di 18mila unità, ma con carenze proporzionalmente addirittura più pesanti nell’ambito del Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità, ma anche per una reingegnerizzazione del circuito”, aggiunge il Segretario della UILPA PP.
“Al contrario, da qualche tempo si ha la netta sensazione di una sorta di disinvestimento nel DGMC, che fa il paio con insistenti propositi di pene alternative da scontare in comunità gestite da privati. Non vorremmo, allora, che vi fosse la precisa volontà d’affossare definitivamente il Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità a tutto vantaggio della privatizzazione di una parte dell’esecuzione penale. Lo ripetiamo, il Sottosegretario al Ministero della Giustizia, Andrea Ostellari, e il Capo del DGMC, Antonio Sangermano, aprano immediatamente un confronto con le Organizzazioni Sindacali rappresentative e chiariscano il progetto, se c’è. Noi siamo pronti a offrire il nostro contributo di esperienza, idee e proposte prim’ancora di pensare a percorsi alternativi che, diversamente, nostro malgrado saremo costretti a intraprendere per adempiere al mandato conferitoci dalle colleghe e dai colleghi del settore”, conclude De Fazio.