Comunciato Stampa - ROMA 25/09/2020 – “Il Presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico, intervenendo in un convegno a Napoli, ha fra l’altro dichiarato che per i detenuti malati psichiatrici gravi <<non è pienamente garantito il diritto all'assistenza e alla tutela della salute per le persone autori di reato, con percorsi di cura dentro il carcere o alternativi alla detenzione>>”.
“Il problema dei detenuti affetti da patologie psichiatriche – afferma in proposito Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria – è in questo momento uno dei principali fra quelli che attanagliano il sistema carcerario e, più in generale, di esecuzione penale del Paese. La chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari e l’istituzione delle residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza si sono rivelate assolutamente insufficienti, sia sotto il profilo concettuale sia sotto quello strutturale e quantitativo; soprattutto per quanto riguarda le c.d. infermità sopraggiunte, che non trovano di fatto una compiuta tutela sanitaria”.
“Tutto ciò – spiega il leader della UILPA Polizia Penitenziaria – si riversa pesantemente anche sulla gestione delle carceri e, particolarmente, sulla Polizia penitenziaria che non è preparata e formata, né dovrebbe essere direttamente deputata, al trattamento di detenuti affetti da infermità mentali, anche gravi, i quali, troppo spesso abbandonati a se stessi, finiscono con lo scaricare il loro difficile stato emotivo aggredendo violentemente gli operatori”.
“Delle circa sessanta aggressioni mensili, conteggiando solo quelle più gravi, che subiscono gli appartenenti alla Polizia penitenziaria, buona parte avvengono a opera di detenuti con infermità psichiatriche – argomenta ancora De Fazio – con ovvie e gravi ripercussioni per gli operatori e la sicurezza delle carceri, ma pure per gli stessi detenuti che vengono spesso sballottati da un penitenziario all’altro nell’improbabile ricerca, difatti quasi sempre vana, di migliori possibilità di gestione”.
“Allora la politica, il Ministro Bonafede e il Governo Conte – conclude il Segretario Generale della UILPA PP –, raccolgano la denuncia del Presidente Fico e intervengano con urgenza con una norma correttiva, magari recuperando la parte pertinente della riforma all’ordinamento penitenziario già proposta dall’allora Ministro della Giustizia Orlando, ma poi stralciata con il passaggio dal governo Gentiloni al primo governo Conte”.