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ROMA, 31 ottobre 2017. – “Da una prima analisi del disegno di legge di bilancio emergono alcune luci, ma anche diverse ombre in relazione alle misure, pure di carattere pluriennale, che si riverbereranno sul sistema dell’esecuzione penale e di sicurezza del Paese”.

Ad affermarlo è Angelo Urso, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, che dalla valutazione politica si addentra in un esame anche tecnico delle misure in discussione: “Premesso che in questa fase stiamo approfondendo anche in Confederazione gli effetti del combinato disposto dell’aumento (di per sé comunque positivo) del limite reddituale per la corresponsione del c.d. bonus di 80 euro a 26.600 euro e degli stanziamenti aggiuntivi per i rinnovi contrattuali, rilevo invece che le misure per la sicurezza e, in particolare, per carceri e Polizia penitenziaria sono in parte contraddittorie e comunque insufficienti. Se per un verso va nella giusta direzione lo stanziamento di risorse per l’attuazione della delega in materia di riforma dell’ordinamento penitenziario, nel merito della quale speriamo peraltro di poter dire la nostra, per l’altro verso sono assolutamente inadeguate le previsioni in favore di coloro che per primi e quasi per intero porteranno sulle spalle il peso di quella stessa riforma”.

“In particolare – prosegue il sindacalista – a fronte di un fabbisogno di almeno 7.000 unità, sono davvero insufficienti 861 assunzioni aggiuntive per la polizia penitenziaria ‘rateizzate’ in 5 anni. Per consentire che la riforma all’o.p., attesa 42 anni, parta con il piede giusto è assolutamente necessario che si dichiari l’emergenza carceri ponendo al centro del tema il potenziamento evolutivo della Polizia penitenziaria che deve divenire la Polizia dell’esecuzione penale e giovarsi di, tangibili, assunzioni straordinarie fino a colmare interamente le vacanze organiche”.

“Infine – conclude Urso – giudico positivo prevedere che in particolari condizioni d’impiego sia possibile l’elargizione dei buoni pasto, in luogo delle mense, in favore della Polizia di Stato, tuttavia reputo indispensabile che ciò venga esteso anche alla Polizia penitenziaria in tutte le condizioni di disagio operativo, ivi comprese quelle impareggiabili che si respirano nelle carceri”.

 

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