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Roma, 14 Mar.  – “Questa mattina, un detenuto extracomunitario ventinovenne è stato trovato morto per impiccamento, ma si potrebbe ben dire per impiccagione, nella sua cella della sezione isolamento del carcere di Parma, dove pare fosse allocato dal 10 marzo a seguito di una violenta aggressione nei confronti di un appartenente alla Polizia penitenziaria. Salgono così a 28, di cui 25 detenuti e 3 agenti, dall’inizio dell’anno i morti collegati al carcere. In 74 giorni, sono cifre enormi e non accettabili in un paese che voglia definirsi civile”.

         Lo afferma Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.

          “La politica di governo degli ultimi 20 ha la responsabilità morale almeno di gran parte di queste morti, che sarebbero evitabili se le carceri rispondessero al dettato costituzionale per chi vi è ristretto e per chi, invece, vi sconta le pene dell’inferno con l’unica ‘colpa’ di essere al servizio dello Stato indossando la divisa della Polizia penitenziaria”, prosegue il Segretario della UILPA PP.

          “Adesso però non c’è più tempo, 14mila detenuti in più rispetto ai posti disponibili e 18mila unità in meno nelle file della Polizia penitenziaria, disorganizzazione imperante, aggressioni, suicidi, omicidi, stupri, traffici di ogni genere e grande, grandissima sofferenza richiedono interventi immediati e incisivi al di là della propaganda. La Premier, Giorgia Meloni, convochi a Palazzo Chigi le organizzazioni sindacali della Polizia penitenziaria per un confronto serrato, senza continuare a snobbarle come ha fatto la settima scorsa incontrando solo le rappresentanze e i sindacati delle restanti forze dell’ordine. Siamo pronti a offrire un contributo di idee per soluzioni efficaci e percorribili, se solo vi è la volontà di ascoltarle”, conclude De Fazio.

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