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Roma, 06 Gen.“Un detenuto, italiano, di circa 23 anni, ristretto per reati contro il patrimonio, nel tardo pomeriggio di ieri è stato trovato morto per impiccagione nel bagno della sua cella nell’isolamento della Casa Circondariale di Ancona Montacuto. A nulla sono valsi i soccorsi della Polizia penitenziaria e dei sanitari intervenuti. Lo stesso recluso, in precedenza, era stato protagonista di una violenta aggressione nei confronti di un operatore di Polizia penitenziaria. Sempre ieri, al mattino, nel carcere Napoletano di Poggioreale, invece, un altro detenuto, 32enne, è stato rinvenuto cadavere in circostanze misteriose e, secondo notizie di stampa, non sembrerebbe potersi escludere l’omicidio. Vigilia d’Epifania, dunque, con due morti, anticipati dai violenti disordini, per fortuna senza conseguenze fisiche per le persone, di Santa Maria Capua Vetere”.

             A commentare l’accaduto e Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.

             “Se il 2023 si è chiuso con 68 suicidi fra i detenuti e uno fra gli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria e ben tre omicidi nelle carceri (19 giugno, Velletri; 13 settembre, Genova Marassi; 19 dicembre, Viterbo), l’anno 2024 si apre nel peggiore dei modi con sommosse, suicidi e morti quantomeno dubbie. Se il grado di civiltà di un paese si misura dalle carceri, continuiamo a pensare di non esagerare descrivendo la situazione penitenziaria attuale paragonabile a teatri di guerra. Proprio laddove si rinchiudono le persone per rieducarle al rispetto della legge e della civile convivenza, vengono quotidianamente oltraggiati diversi principi costituzionali, con buona pace per l’esempio che dovrebbero dare le istituzioni”, argomenta il Segretario della UILPA PP.

             “Fa specie, poi, che alcune forze politiche, che hanno peraltro governato per molti anni, si rincorrano nell’avanzare interrogazioni parlamentari per sapere quanti appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria abbiano partecipato alla festa di Capodanno in cui era presente il Sottosegretario Delmastro, come se fosse un reato, ma perseverino nel non muovere un dito per migliorare tangibilmente le condizioni carcerarie, per chi vi è recluso e per quegli stessi appartenenti alla Polizia penitenziaria che continuano a scontare le pene dell’inferno per l’unica ‘colpa’ di essere al servizio dello Stato e che nel solo anno 2023 hanno subito oltre 1.700 aggressioni, computando solo quelle più gravi. Lo ribadiamo, necessita immediatamente un decreto carceri che affronti l’emergenza deflazionando la densità detentiva e rimpinguando con procedure accelerate gli organici, mancanti di oltre 18mila unità, e un progetto di riforma complessiva del sistema d’esecuzione penale, con anche la reingegnerizzazione del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e la riorganizzazione del Corpo di polizia penitenziaria”, conclude De Fazio.

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