Comunicato stampa - ROMA, 31/08/2021 – “Accogliamo con parziale soddisfazione la notizia della costituzione, presso la Questura di Bari, di uno dei detenuti clamorosamente evasi lo scorso 26 agosto dalla Casa Circondariale di Trani. Il fuggitivo, evidentemente, sentendosi braccato dalle forze di polizia, ha preferito riconsegnarsi spontaneamente alla giustizia. Ci sentiamo pertanto di ascrivere almeno una parte del merito alle straordinarie capacità d’intelligence e di ricerca delle forze dell’ordine e, in particolare, del Nucleo Investigativo Centrale della Polizia penitenziaria. Confidiamo, altresì, che anche l’altro evaso possa essere presto localizzato o che, parimenti, decida di costituirsi. Tutto questo, però, non attenua la gravità degli eventi che hanno messo ancora una volta a nudo le enormi fragilità e le disfunzioni del sistema penitenziario.
Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, commentando la costituzione di uno dei due detenuti che il 26 agosto scorso avevano fatto perdere le proprie tracce dopo aver scavalcato il muro di cinta del carcere di Trani.
“La circostanza che in qualche modo ci si riesca a mettere comunque una toppa, chiaramente, non elimina affatto le falle del sistema, le quali sono da ricercarsi soprattutto nella deficienza degli organici della Polizia penitenziaria e degli equipaggiamenti, nella vetustà delle strutture, nell’inadeguatezza della strumentazione tecnologica ed elettronica, nella fallacia del modello custodiale e non ultima, nella disorganizzazione operativa e amministrativa. Lo ribadiamo, non c’è più tempo, la ‘galera’ è alla deriva, per rimetterla in rotta necessita di profonde riforme e potenziamenti immediati e tangibili. Per questo – conclude il Segretario della UILPA PP – sollecitiamo nuovamente il Presidente Draghi e il Governo a varare le misure annunciate, nonché la Ministra Cartabia e il Sottosegretario delegato Sisto ad avviare celermente i tavoli tematici di confronto con le Organizzazioni Sindacali rappresentative degli operatori del Corpo di polizia penitenziaria comunicati sin dall’ormai lontano 7 luglio scorso”.