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Comunicato stampa -  ROMA, 27 agosto 2021 “Con la clamorosa duplice evasione di ieri da quello che un tempo veniva definito il super carcere (sic!) di Trani, sale a cinque la singolare conta del numero dei detenuti che solo nel mese di agosto, non ancora concluso, sono riusciti anche con una certa facilità a sfuggire alla custodia in diversi luoghi d’Italia. A ciò si aggiungano tre suicidi in cella, le costanti e gravi aggressioni agli appartenenti alla Polizia penitenziaria, quasi tre al giorno, ma ieri  ne abbiamo contate cinque solo a Bergamo, le risse furibonde, come quella di qualche giorno addietro a Monza, le zuffe, gli attentati incendiari, come successo per esempio a Brindisi, e il quadro della situazione penitenziaria, approssimato per difetto rispetto alla sua reale gravità, è delineato”.

 

Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria all’indomani dell’evasione di due pericolosi detenuti dal carcere di Trani.

De Fazio prosegue: “quel che appare, se possibile, ancora più grave è che gli episodi di grande criticità, che sono comunque generalizzati su tutto il territorio nazionale, si verificano con maggiore concentrazione negli stessi istituti penitenziari, come per esempio proprio Monza e Brindisi o Pescara per quanto riguarda le evasioni. Segno tangibile di un sistema, quello penitenziario, che non solo non è capace di prevenire le gravi disfunzioni di cui si parla, ma nemmeno di correggere successivamente le prassi operative e, più ingenerale, di intervenire sulle criticità che le hanno rese possibili. Salvo, naturalmente, confidare su quella che, anche a dispetto dei decreti ministeriali pur’essi ancora latitanti e di un organico da far sorridere, è un’eccellenza per il Corpo di polizia penitenziaria e costituita dal Nucleo Investigativo Centrale, che di solito – almeno per la cattura degli evasi – riesce a metterci una toppa”.

“Le tensioni sono diffuse e riguardano ogni regione e tutte le carceri – argomenta ancora il Segretario della UILPA PP – alcune delle quali ci vengono descritte quasi come fuori controllo; in tal senso è di ieri una nota della Segreteria Regionale calabrese del nostro sindacato e riferita alla grave situazione in essere alla Casa Circondariale di Catanzaro. Ma come al solito, a tutte le difficoltà e al sovraffollamento detentivo fanno da contraltare organici inadeguati, istituti penitenziari privi di Direttore e/o Comandante della Polizia penitenziaria, penuria di mezzi ed equipaggiamenti, disorganizzazione operativa e amministrativa”.

“A questo punto, riteniamo che il tempo per il Governo, il Presidente Draghi, la Ministra Cartabia e il Sottosegretario Sisto sia scaduto e che debbano dare consequenzialità agli annunci aprendo i tavoli di confronto tematici con le Organizzazioni Sindacali attesi già dai primi di luglio scorso e avviando la revisione del modello custodiale, anch’essa più volte proclamata. Perché, sia chiaro, noi proseguiamo a nutrire grande fiducia negli attuali Vertici del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, dal Capo Petralia al Direttore generale del personale Parisi, passando anche per il Direttore generale dei detenuti De Gesu, ma non ci sfugge che per invertire la rotta della galera alla deriva, servano la coscienza generale e la volontà dell’armatore, che è rappresentato dal Governo. In mancanza – conclude De Fazio –, prevediamo il rapido e ulteriore aggravarsi delle tensioni e delle criticità e, nostro malgrado, anche un probabile inasprirsi del confronto di natura sindacale”.

 

 

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