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Comunicato Stampa - ROMA 15/03/2020. Dalla lettura della bozza aggiornata alle ore 13.00 odierne del decreto-legge che il Governo dovrebbe varare in serata per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19, emerge che nulla sarebbe previsto in favore della Polizia penitenziaria. Stanziamenti per il lavoro straordinario di appartenenti ai Carabinieri, alla Polizia di Stato e alla Guardia di Finanza, misure per i Vigili del Fuoco, sanificazione degli ambienti di lavoro per gli stessi operatori, ma niente di niente per il Corpo di polizia penitenziaria. Se così fosse, sarebbe inaccettabile!.

Questo l’allarme lanciato da Gennarino De Fazio, per la UILPA Polizia Penitenziaria nazionale, in merito al c.d. decretone che il Governo dovrebbe approvare in serata. De Fazio aggiunge: “mentre ogni appartenente al Corpo di polizia penitenziaria è impegnato in prima linea a contrastare il COVID-19 e garantire la sicurezza nelle carceri e non solo, senza adeguati dispositivi di protezione individuale, e contenere le rivolte, senza sufficienti mezzi e strumenti d’intervento, il Ministro della Giustizia e altri autorevoli esponenti della maggioranza che sostiene il governo sono più impegnati a diffondere quelle che appaiono come evidenti fake news piuttosto che a tutelare questi servitori dello Stato!”.

E’ bene che l’opinione pubblica sappia – chiosa il leader della UILPA Polizia Penitenziaria – che ai sensi del decreto-legge n. 14/2020 gli appartenenti alla Polizia penitenziaria, al pari degli operatori sanitari e degli altri appartenenti alle Forze dell’Ordine e al soccorso pubblico, anche se abbiano avuto contatti con soggetti risultati positivi al coronavirus, in assenza di sintomatologia specifica, non vengono posti in quarantena e devono permanere in servizio. Delle due l’una: o il Governo equipara l’opera della Polizia penitenziaria, com’è giusto che sia, agli altri servizi pubblici essenziali e assume urgentissimi provvedimenti anche suo favore, oppure dica espressamente che non ne fa parte e autorizzi i suoi appartenenti a comportarsi come tutti gli altri cittadini.

“Ovviamente – conclude De Fazio – scartiamo a priori la seconda ipotesi, ma di fronte all’apparente sordità assoluta del Ministro Bonafede e del Governo al grido d’aiuto che promana dalla Polizia penitenziaria non potevamo astenerci dalla provocazione. Facciamo appello nuovamente, pertanto, a tutti gli schieramenti politici dell’arco costituzionale affinché intervengano immediatamente per evitare questo ennesimo schiaffo al Corpo, che avrebbe effetti deleteri”.

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