Comunicato stampa - Il testo di conversione del c.d. decreto sicurezza approvato al Senato, insieme al rinnovo della delega per le integrazioni alla riforma degli ordinamenti delle Forze di polizia, prevede la traslazione alla data del 1° gennaio 2019 della cristallizzazione degli organici sulla base della consistenza effettiva, già sancita e attuata con la legge Madia.
In merito, ad esprimere preoccupazione è la Segretaria Nazionale della UILPA Polizia Penitenziaria, che spiega: “tale previsione, frutto di un emendamento al testo originario introdotto in fase di conversione in legge al Senato, a causa dei ritardi ancestrali dell’Amministrazione penitenziaria e sebbene faccia salve le facoltà assunzionali già autorizzate, potrebbe comportare un nuovo taglio agli organici della Polizia penitenziaria che secondo i nostri calcoli – e saremmo ben felici di essere smentiti – potrebbe raggiungere le 1.400 unità”.
“Volgendo lo sguardo solo a ciò che concerne il Corpo di polizia penitenziaria – prosegue la UILPA PP –, apprezziamo diversi contenuti sia del decreto sicurezza, sia del disegno di legge di bilancio; vengono stanziate risorse aggiuntive per l’equipaggiamento, per la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro e per la retribuzione del lavoro straordinario, ci sono norme che, seppur ancora troppo timidamente, sono destinate a valorizzare le funzioni del Corpo, si prevedono assunzioni straordinarie e anticipate che, sebbene ancora insufficienti, invertono la tendenza rispetto a quando non si garantiva neppure il turn over, si tende ad arginare il sovraffollamento carcerario; tuttavia ciò rischierebbe di essere vanificato se si dovessero contrarre ulteriormente gli organici già recentemente falcidiati dalla legge Madia (-3.919 unità)”.
“Auspichiamo pertanto – conclude la UILPA Polizia Penitenziaria – che il Ministro Bonafede e il Sottosegretario delegato Morrone intervengano prontamente affinché nei successivi passaggi parlamentari possa essere neutralizzato qualsiasi rischio d’ulteriore riduzione delle risorse umane della Polizia penitenziaria che, questa volta, sarebbe davvero deleteria”.