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ROMA, 31 luglio 2017 – Con uno straordinario, quanto prevedibile e previsto, tempismo il primo week end di esodo estivo è coinciso con una serie di eventi che ancora una volta mettono a nudo, qualora ce ne fosse bisogno, le gravi criticità e le vere e proprie falle del sistema penitenziario italiano. Venerdì sera nel carcere palermitano dell’Ucciardone un detenuto, utilizzando impropriamente un fornello a gas di cui è consentito il possesso, ha appiccato il fuoco rendendo necessario l’intervento eroico della Polizia penitenziaria per metterlo in salvo unitamente ad altri tre reclusi: quattro gli operatori del Corpo che hanno riportato ustioni di 1° e 2° grado. Domenica due detenuti evasi alla Casa Circondariale di Civitavecchia mediante scavalcamento del muro di cinta. Sempre domenica presso il penitenziario di Ancona Montacuto due detenuti sono deceduti, uno per cause naturali un altro per suicidio mediante inalazione del gas, anche in questo caso, del fornello in dotazione”.

Così Angelo Urso, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, commenta la sequela di vicissitudini che continuano a interessare il carcere, dopo le ripetute denunce e grida dall’arme vanamente lanciati nei giorni, nelle settimane e nei mesi scorsi.

Urso poi prosegue: “Se fossi nei panni del Capo del DAP, del Ministro della Giustizia e persino del Presidente del Consiglio a vedere com’è iniziata l’estate non mi sentirei affatto tranquillo e convocherei immediatamente una task force, se non una vera e propria unità di crisi, per la disamina di tutte le situazioni contingenti e la gestione operativa centralizzata h24 delle criticità che non paiono avere soluzione di continuità. Non voglio strumentalizzare gli accadimenti e per questo mi esimo dall’elencazione degli evasi solo nell’ultimo mese e di ogni altro episodio di pari gravità. Tuttavia non mi sembra responsabile né tantomeno accettabile nel periodo centrale d’agosto lasciare le carceri e le donne e gli uomini della Polizia penitenziaria e della stessa Dirigenza  penitenziaria in balìa di loro stessi, ben sapendo che nella situazione data altri tragici episodi accadranno. D’altro canto, se – come sono pressoché certo – in effetti ciò accadesse, sarebbe difficile non pensare anche a una responsabilità oggettiva sia di chi detiene il potere amministrativo sia di chi ha la responsabilità politica dei penitenziari”.

“Di nuovo, dunque, – conclude il leader della UILPA PP –  invito il Ministro Orlando ed il Capo del DAP Consolo ad assumere consequenziali iniziative valutando, ribadisco, anche l’opportunità di convocare un’apposita task force e di farsi altresì promotori di un’iniziativa finalizzata a far dichiarare al Governo lo ‘stato di emergenza della Polizia penitenziaria’ finalizzato all’adozione di misure straordinarie che consentano di rinforzarne con urgenza gli organici e di implementarne l’equipaggiamento”.

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