Uno scorcio delle dinamiche che avvengono nell'Istituto di UTA è andato in scena nei locali del Tribunale di Sorveglianza, protagonista un detenuto con problemi psichiatrici che ha creato scompiglio - COMUNICATO STAMPA DEL 18 LUGLIO 2017 -
Tribunale di Cagliari, ore di ordinaria follia, uno scorcio delle dinamiche che avvengono nell'Istituto di UTA è andato in scena nei locali del Tribunale di Sorveglianza, protagonista un detenuto con problemi psichiatrici che ha creato scompiglio.
Sono state ore concitate, interminabili, la tensione è salita alle stelle, protagonista un detenuto con problemi psichiatrici che ha dato in escandescenza al termine dell'udienza davanti al Tribunale di Sorveglianza di Cagliari. Ha inizialmente aggredito gli Agenti di Polizia Penitenziaria che lo scortavano, ha tentato di scappare, nella colluttazione ha cercato di rompere una colonnina in vetro di un quadro elettrico per usare le scaglie di vetro come arma ma è stato provvidenzialmente bloccato.
Tra i presenti è stato il panico, uno scenario inverosimile, il detenuto urlava senza apparente motivazione, cercava di defilarsi cosi' come cercava di sbattere la testa nel muro.
Gli Agenti a fatica sono riusciti a contenerlo ed evitare potesse farsi del male e aggredire i presenti, il tentativo di violenza si è perpetrato per numerosi lunghi interminabili minuti, nel frattempo è stato richiesto l'intervento del 118 per prestare la dovuta assistenza sanitaria. I medici hanno poi lo hanno trasportato in ospedale con l'ambulanza.
L'esiguo numero con cui il Nucleo traduzioni dell'Istituto cagliaritano, ma di tutti gli Istituti della Sardegna, cosi' come la carenza di strumenti e di locali idonei nei Tribunali, non consente lo svolgimento del servizio con la dovuta sicurezza dei lavoratori.
Interviene il segretario generale della Sardegna Michele CIREDDU, che dichiara:...."Le scorte sono costantemente sottodimensionate, la situazione in Sardegna come piu' volte denunciato dalla UIL è disastrosa, nel caso odierno , sarebbe potuta verificarsi una tragedia, solo grazie alla capacità operativa degli Agenti in servizio è stato scongiurato il peggio.
Non bisogna essere cassandra per prevedere sia pressochè impossibile evitare il peggio ancora a lungo. La responsabilità non puo' e non deve ricadere sull'anello debole della catena che nella quasi totalità dei casi è l'Agente di Polizia Penitenziaria che si trova costretto a contrastare episodi piu' grandi della propria possibilità.
Di recente la UIL ha chiesto al Capo del Dipartimento l'avvicendamento del Provveditore e delle Direzioni di alcuni Istituti che a nostro avviso gestiscono il personale in maniera inadeguata, prevedere una scorta cosi' esigua per accompagnare un detenuto con gravi problemi psichiatrici che si possono concretizzare con episodi di violenza, crediamo doveva essere evitato.
Segnaleremo anche questo episodio al Capo del Dipartimento insieme ad una richiesta di ispezione DIpartimentale perchè la gestione dell'Amministrazione Penitenziaria in Sardegna attualmente determina pericolo per i lavoratori e per i cittadini.