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Il ripetersi di eventi critici e di aggressioni in danno della Polizia Penitenziaria all’interno delle carceri italiane hanno indotto la UIL PA Polizia Penitenziaria ad interessare il Ministro della Giustizia e i vertici del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria per i riflessi che questo ha in materia di “salute e sicurezza del lavoro”, ma soprattutto per l’assenza di direttive e indirizzi da parte degli stessi vertici rispetto alla dovuta attività di prevenzione.

L’innovazione del modello di esecuzione delle pene attraverso nuove e diverse modalità operative la cui incompleta evoluzione ha generato e genera pesanti conseguenze per la Polizia Penitenziaria imporrebbe l’adozione di un attività di prevenzione che, invece, non si riscontra affatto.

“La tanto decantata sorveglianza dinamica  - dichiara Angelo Urso segretario generale della UIL PA Polizia Penitenziaria – che così come attuata nella stragrande maggioranza dei casi  non è nulla di diverso rispetto all’apertura delle celle, ovvero il rinchiudere quegli stessi detenuti in ambienti più ampi e con libertà di movimento all’interno di essi, ha determinato e determina una preoccupante escalation di violenza e di aggressioni ai danni della Polizia Penitenziaria che potrebbe risultare deleteria per tutto il sistema penitenziario” Continua qui

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