COMUNICATO STAMPA 27 aprile 2011
Carceri – Parma : Ergastolano lancia olio bollente, due feriti
“ Un detenuto, presunto portatore di handicap (con un recente passato al regime del 41-bis), recluso presso la sezione Alta Sicurezza dell’istituto penitenziario di Parma si è reso responsabile di un grave atto di violenza avendo lanciato olio bollente verso un’altro detenuto.”
Ne da notizia il Segretario Generale della UIL PA Penitenziari, Eugenio SARNO, che aggiunge altri particolari sull’accaduto
“ L’episodio si è verificato ieri mattina nella cella di un detenuto italiano, L. A. ( condannato all’ergastolo per 416-bis) . Quando il detenuto lavorante addetto al ritiro della spazzatura è entrato in cella, L.A. ha impugnato la padella con l’ olio bollente con il chiaro intento di attingere il lavorante. La manovra non è sfuggita all’attento agente di sorveglianza che ha prontamente spintonato l’obiettivo del lancio, portandolo fuori traiettoria della massa liquida bollente. L’agente e il detenuto, quindi, sono stati colpiti solo marginalmente dall’olio bollente. L’agente ha riportato ustioni di 1° grado al volto con prognosi di sei giorni. Il detenuto addetto al ritiro della spazzatura ha riportato ustioni di 2° grado e giudicato guaribile in trenta giorni. Pare che lo sconsiderato gesto sia da riportare alla volontà dell’ex 41-bis di vendicarsi di presunti maltrattamenti ricevuti da altri detenuti, alcuni giorni fa, al rientro dall’ora d’aria. In ogni caso – sottolinea Sarno – intendiamo sottolineare come l’ennesimo atto di violenza, posto in essere da detenuti ristretti nell’istituto parmense, non abbia fatto registrare ben più gravi conseguenze solo grazie alla pronta reazione dell’agente penitenziario il cui gesto, auspichiamo, possa essere adeguatamente considerato dall’Amministrazione Penitenziaria ”
Il fattaccio di ieri riporta in auge le polemiche sulla gestione di detenuti “particolari” a Parma
“ Occorre una immediata verifica delle condizioni fisiche dell’ergastolano- avverte il Segretario della UIL Penitenziari - Se è davvero portatore di handicap grave (con tanto di sedia a rotelle e badante) deve essere ristretto nelle specifiche sezioni destinate ai disabili (che non offrono adeguate condizioni di sicurezza). Il suo permanere, in tali condizioni, nella sezione Alta Sicurezza di Parma può essere, di contro, motivo di grave turbamento dell’ordine e della disciplina. E’ una situazione, evidentemente, che i sanitari debbono chiarire con urgenza. Quanto accaduto ieri è prodromico delle difficoltà che il personale deve affrontare in situazione, peraltro, di grave carenza organica. Più volte, ad esempio, abbiamo segnalato l’anomala situazione che vede gli agenti del quadro permanente di Parma addetti alla sorveglianza di detenuti sottoposti al regime del 41-bis, laddove una specifica legge impone la sorveglianza di tali detenuti affidata esclusivamente al reparto GOM (Gruppo Operativo Mobile) della polizia penitenziaria. Peraltro – ricorda Eugenio SARNO – la UIL Penitenziari di Parma, recentemente, ha sollecitato le autorità penitenziarie e sanitarie ad una verifica sulla gestione di detenuti affetti da patologie costretti, sempre più spesso, a ricoveri in luoghi esterni di cura. Questi ricoveri determinano un grave sovraccarico di lavoro per gli agenti penitenziari ed affermano situazioni di rischio sia per l’incolumità delle persone che per l’ordine pubblico.”