Comunicato Stampa del 18 dicembre 2010
CARCERI – A Genova tenta suicidio carabiniere uxoricida
“ Verso le 17.00 di ieri pomeriggio Fabrizio Bruzzone, detenuto nel carcere di Genova Pontedecimo nella sezione “protetti”, è stato salvato dagli agenti penitenziari da un tentativo di suicidio posto in essere mediante soffocamento . L’agente in servizio di sorveglianza, allertato dal forte odore di gas proveniente dalla cella n. , è entrato per un controllo ed ha notato il carabiniere uxoricida in bagno riverso a terra, con un sacchetto di plastica avvolto alla testa”
Ne da notizia il Segretario Generale della UIL PA Penitenziari, Eugenio SARNO che aggiunge
“ Immediatamente il detenuto è stato portato nell’infermeria del penitenziario per gli interventi medici . Non si è reso necessario il ricovero in strutture ospedaliere esterne. Nei confronti del Bruzzone è stata disposta una sorveglianza più pressante e si è provveduto a rimuovere ed asportare dalla cella tutti gli oggetti ritenuti pericolosi o che potrebbero servire a mettere in atto propositi autolesionistici”
Il Segretario Generale della UIL PA Penitenziari sottolinea il momento particolarmente grave che investe la struttura penitenziaria genovese
“ Negli ultimi giorni in quell’istituto si sono verificati tre episodi di aggressione in danno di personale penitenziario, cui occorre sommare anche diversi eventi critici come atti di autolesionismo e risse. E’ del tutto evidente che il grave sovrappopolamento di Pontedecimo determina una deriva violenta difficilmente gestibile dal personale. Questa mattina a fronte di una capacità ricettiva di 90 detenuti erano ristretti 85 donne e 97 uomini ( di cui 20 alla sezione protetti). Il contingente di polizia penitenziaria dovrebbe assommare, per decreto ministeriale, a 167 unità. Ne sono in servizio 133, ma una trentina sono distaccati in altre sedi e per altri servizi. Ne deriva che sono 103 i poliziotti penitenziari effettivamente disponibili a Pontedecimo. Una situazione – chiude Eugenio SARNO - ai limiti della gestibilità che dovrebbe sollecitare i responsabili amministrativi del sistema penitenziario ligure ad adoperarsi fattivamente per la ricerca di soluzioni possibili, evitando semmai le continue distrazioni di poliziotti di Pontedecimo verso altre strutture”