Roma, 20 Giu. – “Pensavamo di sognare quando di buon mattino leggevamo alcune notizie di stampa che davano conto dell’annuncio, da parte del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, del varo di un piano carceri, sotto forma di decreto-legge, nel corso della riunione del Consiglio dei Ministri convocata per le 17.00. Anche dopo vari caffè, tuttavia, la circostanza sembrava confermata, tanto che cercavamo di capire i contenuti del decreto e, mentre speravamo in qualcosa di finalmente efficace, ci insospettivamo per alcune indiscrezioni le quali, se confermate, potrebbero far lievitare notevolmente il già insostenibile carico di lavoro per la Polizia penitenziaria e, di conseguenza, gli effetti negativi per i detenuti. Tuttavia, è bastato leggere l’ordine del giorno della riunione del CdM, per scoprire che non si discuterà di alcun piano carceri. Fonti di Palazzo Chigi dicono che per quello ci vorranno almeno un paio di settimane ancora. Evidentemente il Guardasigilli è stato frainteso: ha detto piano carceri, ma voleva dire lento! O, forse, gli addormentati non eravamo noi”.
Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
“Così dovremo stare almeno un altro paio di settimane in suspence prima di apprendere cosa bolle in pentola. Ma in due settimane, secondo il trend seguito da gennaio, in carcere ci potrebbero essere altri 4 suicidi fra i detenuti (sono 44 ad oggi) e 140 aggrediti nella Polizia penitenziaria (1.800 sinora). Senza contare le ingiurie, le risse, gli stupri, i traffici illeciti, gli atti di autolesionismo, etc. Per Nordio, evidentemente, chi va piano va lontano. Persino in carcere dopotutto, e le recenti evasioni lo dimostrano. Del resto, l’ha detto più volte, suicidi e sovraffollamento sono fisiologici. E le aggressioni al personale? Un rischio del mestiere. Dunque, nessuna fretta”, sottolinea il Segretario della UILPA PP.
“A questo punto, non sappiamo più a chi appellarci per far comprendere che non c’è più tempo e che gli estemporanei annunci seguiti da repentine smentite costituiscono un oltraggio agli operatori, in primis quelli del Corpo di polizia penitenziaria, e ulteriore motivo frustrazione per i reclusi, con conseguenze potenzialmente disastrose. La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, se non ha derubricato nella sua agenda il tema carcerario, come sospettiamo molto, lo avochi a sé. Ogni giorno che passa nelle nostre carceri diffusamente illegali va avanti la barbarie e, oltre alla dignità di operatori e ristretti, si sfregia la civiltà del Paese”, conclude De Fazio.