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Roma, 29 Lug.“Abbiamo appreso di dichiarazioni stampa autoreferenziali e magnificanti del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in cui si dispensano anche una serie di numeri, le quali confermano solo come e quanto a Via Arenula siano scollegati dalla realtà. Non una parola dal Guardasigilli sui morti, le rivolte e le tensioni di questi giorni. Ancora una volta ci tocca citare Totò e dire al ministro che è la somma che fa il totale. I numeri che dispensa sono di gran lunga insufficienti e la Polizia penitenziaria effettivamente in servizio è sempre meno. Senza contare che li mette insieme a un piano straordinario per l’edilizia penitenziaria che, ove realizzato, e in proposito nutriamo non pochi dubbi, aumenterà ulteriormente il fabbisogno di risorse umane. È come se si pensasse di poter aprire nuovi ospedali riducendo il personale sanitario”.

          Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.

 

         “Del resto, basta consultare i numeri ufficiali al 31 gennaio degli anni 2022, 2023 e 2024 per constatare che gli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria effettivamente in servizio erano, rispettivamente, 36.155, 36.101, 35.998 (erano 40.134 al 31 gennaio 2010). Dunque, in costante decremento nonostante gli accresciuti compiti e l’aumento esponenziale del numero dei detenuti. Inoltre, solo per l’apertura di nuovi padiglioni e spazi detentivi per 3.940 posti in più già previsti entro il 2026, alle attuali proporzioni di gran lunga sottostimate, necessiteranno almeno 2.246 agenti ulteriori (oltre a 18mila già mancanti). Cui bisognerà aggiungere quelli necessari per i tre nuovi istituti penali per minorenni di cui è programmata la messa in funzione a Lecce, Santa Maria Capua Vetere e Rovigo”, spiega il Segretario della UILPA PP.

 

         “Il Ministro Nordio, anziché dare numeri, dovrebbe parlare di risultati concreti. Un esempio? 2 omicidi e 60 suicidi fra i detenuti dall’inizio dell’anno, 6 appartenenti alla Polizia penitenziaria che si sono tolti la vita, 14.500 reclusi oltre i posti disponibili, più di 18mila unità sempre mancanti alla Polizia penitenziaria, traffici illeciti di ogni genere, evasioni, rivolte e disordini multipli quotidiani. Questi, al di là della situazione oggettivamente disastrosa che hanno ereditato per 25 anni almeno di abbandono delle prigioni, gli effetti dell’operato del Ministro e del suo Governo. Per quanto concerne il richiamo alla limpida visione, sommessamente e con il massimo rispetto, rifacendoci a sue recentissime affermazioni, vorremmo ricordargli che non è Churchill”, conclude De Fazio.

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