Roma, 28 Lug. – “Solo l’altro ieri il Sottosegretario al Ministero della Giustizia con delega ai detenuti, Andrea Ostellari, ha dichiarato che tutti i nostri istituti sono regolamentari tenendo conto del parametro ‘metri per detenuto’, spingendosi, evidentemente, fino a smentire il Presidente Mattarella che solo poche ore prima aveva parlato di condizioni penitenziarie indecorose per un paese civile. Oggi, su un quotidiano, il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ritorna sulla questione ribadendo che il sovraffollamento carcerario è un problema da affrontare con raziocinio. Proprio quel raziocinio che, palesemente, non si riscontra tra le dichiarazioni contrastanti del Guardasigilli e del suo delegato, che non fanno altro che alimentare la confusione e allontanare la risoluzione dei problemi”.
Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
“La verità è che le carceri trasbordano di essere umani, non di rado trattati peggio di bestiame, con 14.500 detenuti in più rispetto ai posti disponibili e che solo nel 2023 la magistratura di sorveglianza ha dovuto riconoscere misure risarcitorie nei confronti di 4.731 reclusi sottoposti a trattamenti inumani a degradanti, mentre 9.344 sono ancora i contenziosi pendenti, attivati, beninteso, da chi è nelle facoltà di pagarsi un avvocato. Da considerare che la misura risarcitoria può consistere, oltre che in un indennizzo economico (8 euro al giorno), in uno sconto di pena di un giorno ogni dieci. In pratica, una liberazione anticipata nei confronti di chi si può permettere un legale e a prescindere dal comportamento in carcere”, spiega il Segretario della UILPA PP.
“A tutto ciò fa da contraltare l’abbandono della Polizia penitenziaria, cui mancano al fabbisogno organico oltre 18mila unità, deficienze strutturali, infrastrutturali e logistiche unite a disorganizzazione imperante. Del resto, il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Giovanni Russo, si è ricordato di convocare le organizzazioni sindacali, dopo il primo saluto di presentazione, per mercoledì prossimo, vale a dire il 31 luglio, a oltre un anno e mezzo dal suo insediamento, per discutere di ‘interventi in sede territoriale e centrale’. Interventi, che, nella migliore delle ipotesi, potrebbero avviarsi da settembre, quando rischieremo di trovare solo macerie a coprire cadaveri. Nelle carceri sono giorni di tensioni, proteste e disordini collettivi. Firenze, Trieste, Torino, Novara, Venezia, Gorizia, Prato, Rieti, Roma, Carinola, Foggia, Vibo Valentia, Caltagirone, Cagliari, sono solo alcuni degli istituti dove si sono di recente registrati forti tensioni e disordini, che, lo ripetiamo, sono per lo più generalizzati. Dal Governo la smettano con le chiacchiere e, rispetto all’inconsistente retorica degli inquilini di Via Arenula, la Premier, Giorgia Meloni, faccia sentire la sua voce. Siamo molto preoccupati, il rischio è enorme, nessuno potrà dire che non sapeva…”, conclude De Fazio.