Roma, 23 Feb. – “Dal Governo e anche dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria si continuano a vantare assunzioni nel Corpo di polizia penitenziaria, omettendo però di quantificare le cessazioni dal servizio per pensionamenti e altro. Così, se il Capo del DAP, Giovanni Russo, audito l’altro ieri dalla Commissione Giustizia della Camera ha indicato in 35.717 le poliziotte e i poliziotti in servizio, basta andare ai resoconti parlamentari della risposta del Viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, a un’interrogazione in Senato per appurare che al 12 ottobre scorso erano 35.960. Mentre secondo l’allora Ministra della Giustizia, Marta Cartabia, al 27 giugno 2022 erano 36.388. Stando ai numeri ufficiali, a meno di non voler dare i numeri, la Polizia penitenziaria è sempre a ranghi più ridotti a dispetto delle dotazioni organiche stabilite e del reale fabbisogno, quantificato dallo stesso DAP in oltre 54mila unità”.
Lo afferma Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
“Per di più, considerato anche che il Capo del DAP non ha potuto rispondere alla specifica domanda, vorremmo far sapere all’onorevole Serracchiani e agli altri ‘interroganti’ che le donne e gli uomini del Corpo impiegati nelle carceri non arrivano a 25mila. La verità è che, sebbene le assunzioni da qualche tempo siano effettivamente maggiori che in passato, e ci voleva davvero poco, non bastano ancora a coprire al turn-over e men che meno i tagli della riforma che porta il nome dell’allora ‘compagna’ della Serracchiani, l’onorevole Madia”, spiega il Segretario della UILPA PP.
“Il Capo DAP pretenda dall’Esecutivo la presa d’atto della profonda crisi penitenziaria e il varo di un decreto-legge per assunzioni straordinarie e accelerate nel Corpo di polizia penitenziaria. In mancanza, non solo dovrà riferire di organici ancora più inadeguati alla prossima occasione, ma rischia di essere suo malgrado partecipe del tracollo delle carceri e dell’Amministrazione penitenziaria”, conclude De Fazio.