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Libro "Uscire a riveder le stelle" scritto dai detenuti della CR di Alghero - A seguito della nota UIL, si veda qui, sull'immagine della polizia penitenziaria che ne risulta caricaturale e decontestualizzata ecco l'intervento della Direzione del Carcere di Alghero:

Alcuni giorni fa mi è stato consegnato il volume "Uscire a riveder le stelle" realizzato a conclusione di un laboratorio di scrittura creativa curato dal sig. xxxxxxxx, volontario che opera da circa due anni in istituto, ll testo, curato dal responsabile del laboratorio, raccoglie alcune" fiaberacconti" scritte da un gruppo di detenuti e illustrate da alcuni studenti della scuola media di Alghero. Nel volume è descritta la figura abbastanza caricaturale e decontestualizzata di una "guardia" alla quale sono attribuiti tutti i cliché del personaggio stigmatizzato dalla
letteratura e dal cinema, al quale evidentemente il detenuto autore ha certo voluto ispirarsi. La descrizione si presta a una valutazione negativa del personale del Corpo di Polizia Penitenziaria"
Certamente se avessi avuto cognizione del contenuto del racconto, sia pure nel rispetto delle libertà di espressione e tenendo conto che si tratta dichiaratamente di un testo "fantastico" che ha come autore un detenuto, non avrei condiviso la scelta di pubblicazione.
Nei giorni scorsi, insieme al comandante del reparto, ho incontrato il personale del reparto per informarlo sulla vicenda e ascoltare le loro osservazioni e perplessità. L'incontro è stato sereno e partecipato, volto a confrontarsi sul racconto e sul contesto.
lnoltre ho contattato il sig. Gelsomino il quale mi ha assicurato che le copie stampate non sono in distribuzione, a parte alcune distribuite in occasione della presentazione del libro presso la scuola media di Alghero. E' stato inoltre annullato un evento analogo programmato presso un istituto di scuola media superiore della città. Questi mi ha assicurato la propria disponibilità a completare entro pochi giorni una nuova edizione del volume di fiaberacconti, da cui sarà eliminato quello intitolato "la guardia" e che sostituirà le copie precedenti.

 

Di seguito la nota UIL al Provveditore


Egregio Provveditore,
Abbiamo ricevuto diverse e riteniamo giustificate, lamentele da parte del personale di Polizia Penitenziaria in merito al contenuto di un libro realizzato dai detenuti della Casa Circondariale di Alghero, con la partecipazione degli studenti della scuola media della stessa città e la prefazione del Direttore dell'Istituto.
Si tratta, infatti, di un racconto che vede come protagonista un agente di Polizia Penitenziaria dedito a bere alcolici. Si narra di un boccione di vino che nel racconto è il suo compagno inseparabile e del consumo di un super alcolico (acqua vite) a colazione. Oltre ad essere dipinto come un alcolizzato, il poliziotto viene descritto come un ignorante che realizza la lettura del suo primo libro solo dopo aver preso esempio da un detenuto dedito alla lettura al punto che questa visione, che lo perseguita, alla fine determina in lui la voglia di leggere.
Per non farsi mancare nulla hanno anche pensato bene di dedicarsi alla descrizione della vita sociale esterna dello stesso agente, descrivendolo in modo tale da far passare il messaggio di un individuo disadattato, respinto dalla famiglia e alcoolizzato.
Questa è solo una piccola sintesi di un racconto che a nostro avviso lede l'immagine della Polizia Penitenziaria, ma anche della stessa amministrazione.
Alcune indiscrezioni riferiscono che il libro sarebbe addirittura stato finanziato con fondi dell'amministrazione penitenziaria, quindi pubblici.
Se ciò fosse confermato oltre al danno la doppia incredibile beffa di aver finanziato la pubblicazione e di averne realizzato la prefazione attraverso il Direttore dell’istituto.
In ragione di ciò si chiede alla S.V. di voler confermare se effettivamente sono stati utilizzati soldi pubblici per realizzare una prodotto editoriale del genere che denigra e diffama un intero Corpo di Polizia e, soprattutto, perché nessuno ha pensato di verificarne i contenuti prima della pubblicazione e magari anche prima di farne la prefazione.
Ammesso e non concesso che si possa sostenere la tesi che si tratta di una storia romanzata e priva di riferimenti riteniamo non si possa “romanzare” contro chi rappresenta lo Stato con i soldi di quest’ultimo e, soprattutto, ingenerando nei piccoli studenti una tale immagine che poi hanno riportato nei disegni realizzati da loro stessi.
Rappresentazione, tra l’altro, fortunatamente in netto contrasto con l’immagine che invece è emersa nelle “giornate della legalità” realizzate in diverse scuole con la presenza di personale di Polizia Penitenziaria.
Ci riserviamo, naturalmente, qualora l’Amministrazione non provveda a salvaguardare la dignità del Corpo di compiere ogni atto e/o azione possibile e necessaria allo scopo. Nell’attesa di urgentissimo riscontro, cordiali saluti

 

Michele Cireddu

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