Nota N.163 DEL 4.3.16 della Segreteria Regionale Lazio - Urgente diffida-Al Provveditore Regionale del Lazio -Dott. Tommaso Contestabile-All’Ufficio RelazioniSindacali D.A.P. - Alla Direzione Generale Personale e Risorse
OGGETTO: Circuiti detentivi regionali nel Lazio – urgente diffida -
Questa O.S. nota, con profondo rammarico, che la precedente nota di pari oggetto (che si allega) è andata del tutto inevasa, rilevando l’indifferenza con cui, pressoché quotidianamente, si registrano gravi aggressioni dei detenuti in danno degli appartenenti alla Polizia penitenziaria.
Si susseguono, oramai nell’indifferenza dei vertici dell’Amministrazione, aggressioni verbali e minacce che non di rado, purtroppo, sfociano in episodi di vera e propria violenza in danno dei colleghi.
L’unico rimedio posto in essere è lo spostamento da un Istituto all’altro dei detenuti che aggrediscono il Personale e che non di rado, purtroppo, reiterano le aggressioni anche negli istituti di nuova destinazione.
Il contributo dato dalla Polizia penitenziaria, all’adeguamento dei tempi e degli spazi della vita detentiva, conseguenti alla Sentenza” Torreggiani”, non può e non deve tradursi nella messa alla berlina dei Servitori dello Stato, i quali, ogni giorno, garantiscono l’ordine e la sicurezza all’interno degli Istituti penitenziari.
Non appare più procrastinabile un intervento volto ad individuare, in ambito regionale, delle sezioni a regime chiuso da adibire all’osservazione, ex art. 32 D.P.R. 230/2000, predisposte per valutare se tali detenuti, già classificabili ad alta pericolosità penitenziaria, per le pregresse condotte poste in essere, siano o meno adatti al regime aperto.
Si richiede un immediato e risolutivo intervento del Provveditore, al fine di dare compiuta esecuzione alle indicazioni a suo tempo diramate dal Dipartimento e che non possono più rimanere lettera morta, sulla pelle di chi quotidianamente rischia la sua incolumità, più di quanto non sia necessario, per il corretto andamento del servizio.
La UILPA POLIZIA PENITENZIARIA Lazio pertanto DIFFIDA l'Amministrazione Penitenziaria ad adottare adeguati provvedimenti al fine di garantire l’incolumità fisica e più in generale la sicurezza e la salute sul lavoro delle migliaia di Poliziotti Penitenziari di questa Regione.
E’ del tutto evidente che in assenza di risposte concrete non esiteremo ad avviare tutte le iniziative ritenute opportune a tutela dei diritti della Polizia Penitenziaria.
Cordiali saluti. Il Coordinatore Regionale Lazio Daniele Nicastrini