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I temi che riguardano la qualità e l’approvvigionamento del vestiario per il personale del Corpo di Polizia penitenziaria continuano – nostro malgrado – ad essere molto trascurati dall’Amministrazione.

Ciò è testimoniato non solo dalle enormi difficoltà cui vanno incontro gli operatori per poter svolgere i servizi ai quali sono destinati mantenendo il decoro nel vestire l’uniforme proprio di una Forza di Polizia, ma anche dalla circostanza che l’ultima riunione della Commissione di cui in oggetto risale al marzo del 2009.

In quella sessione furono peraltro sollevate una serie di problematiche ancora tutte attuali: la più ricorrente e pregnante riguardava gravissime irregolarità, pure temporali, nella distribuzione dei capi di vestiario, delle insegne di qualifica, dei distintivi e, più in generale, degli accessori che entrano far parte dell’uniforme.

A distanza di oltre 7 anni da quella data in molte sedi sono state consegnate le tute di servizio invernale, ma è stata nuovamente omessa la regolare distribuzione delle insegne di qualifica e dei distintivi.

Analoga sorte per le camicie estive a mezza manica, che non vengono fornite da circa 6 anni; dunque ben oltre la scadenza dettata dal recente D.M. del 10 dicembre 2014 e comunque da rivedere considerato che la dotazione di 3 camicie ogni 4 anni sembra davvero insufficiente.

Inoltre, detto decreto ministeriale prevede la sostituzione del cinturone, da bianco in blu, che tuttavia non è stato fornito, mentre non ha previsto la sostituzione del copricapo “basco azzurro” in “basco mod. canadese” come invece deliberato dalla Commissione.

Da segnalare altresì che la sostanziale inerzia del livello centrale si riflette inevitabilmente anche sulle articolazioni territoriali dell’Amministrazione, ove gli addetti vengono effettivamente impiegati ai magazzini vestiario con modalità “part-time” se non addirittura in via residuale.

Tanto premesso e per un’attenta disamina di queste e di altre problematiche riferite alla materia, si richiede ancora una volta l’urgente convocazione della Commissione di cui all’art. 26, 2° comma, DPR n. 395/95.

Si rimane in attesa di cortese riscontro.

Cordialità.

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