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On. Silvio BERLUSCONI Presidente del Consiglio dei Ministri

per conoscenza,

Dr. Gianni LETTA Sottosegretario Presidenza del C.M.

On. Angelino ALFANO Ministro della Giustizia

On. Giulio TREMONTI Ministro dell’Economia

Chiarissimo Presidente,

sono passati esattamente dodici mesi da quando il Governo ebbe a decretare lo stato di emergenza del sistema penitenziario italiano.

Un provvedimento che ritenemmo propedeutico ad un percorso di soluzioni, per risollevare quel microcosmo di città fantasma che sono le nostre prigioni.

Lo giudicammo un segnale di concreta considerazione  verso il pianeta carcere, generalmente  confinato ai margini dell’attenzione politica.

Un gesto di riguardo e solidale vicinanza alla comunità penitenziaria, ci parve di comprendere.

Abbiamo sbagliato tutto. Purtroppo.

Quella decretazione dello stato di emergenza, infatti, non si è rivelata  nulla di ciò che avevamo immaginato.

A quell’atto, infatti,  il Governo non ha fatto seguire  nulla che possa essere, nemmeno lontanamente,  ascritto alla voce “soluzioni”.

Il sovrappopolamento delle strutture resta drammaticamente inalterato con un trend al rialzo; il c.d. “piano carceri” continua ad essere un mistero irrisolto; il personale di polizia penitenziaria ed il personale amministrativo, nonostante il sensibile aumento della popolazione detenuta, continua a diminuire; quando si riesce ad attivare qualche nuovo carcere ( ma non per effetto del piano carceri) come a Rieti e Trento, paradossalmente,  non se ne può garantire la piena funzionalità perchè lo stesso DAP (immaginiamo obtorto collo)  ha dovuto ammettere di non poter garantire i necessari contingenti di personale; analoga situazione riguarda sezioni e padiglioni ristrutturati o di nuova edificazione ( ed anche per questi il piano carceri non c’entra nulla) .

La decadenza e il degrado strutturale dei nostri penitenziari aggrava, le già incivili ed inumane, condizioni di detenzione. La straordinaria emergenza, di fatto ordinaria quotidianità, si abbatte come un maglio sulle gracili spalle  del personale,  rendendo infamanti le condizioni di lavoro. Le sarà noto che la polizia penitenziaria, per garantire i propri compiti istituzionali, non gode regolarmente di ferie e riposi e che è costretta a turni massacranti: a volte anche dodici, o più,  ore consecutive.

 

Persino la patente ed accertata deriva di morte e violenza, non è riuscita a smuovere l’inerzia del Governo verso quella che è una delle questioni sociali più drammatiche ed urgenti del Paese.

Nel 2010 i suicidi in cella sono stati 66. I tentati suicidi 1134. Gli atti di autolesionismo 5603, le aggressioni verso persone 3462. Gli scioperi della fame  6875. I detenuti evasi da strutture penitenziarie 13.

I detenuti, tutt’ora,  presenti sono circa 68mila a fronte di  una ricettività massima pari a circa 42.500 posti. Ne consegue che il sovraffollamento medio è pari al 53,5 %,  con la punta dell’ 81,9 % in Puglia.

Il dramma penitenziario, dunque,  è un grave problema umanitario, sanitario e di ordine pubblico di cui il Governo dovrebbe, tangibilmente, farsi carico. Perché, nonostante gli impegni annunciati nulla muta.                       Tutto peggiora. Finanche il numero dei bambini-detenuti al seguito delle madri aumenta. E’ impossibile scorgere il seppur minimo segnale di soluzione,  verso quella che è un’autentica barbarie.

In questo quadro desolante e angoscioso  non si può non essere seriamente preoccupati per il futuro del nostro sistema penitenziario. Ad alimentare la nostra motivata preoccupazione concorre anche la consapevolezza degli effetti che provocheranno i tagli lineari agli stanziamenti economici per il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.             Di fatto i fondi stanziati per il 2011 causeranno, in assenza di integrazioni, la paralisi e l’ingestibilità degli istituti penitenziari, a prescindere dalla capacità di chi è chiamato ad amministrarli.

Per rendere concreto lo scenario futuro,  ci pregiamo segnalarLe alcuni esempi :

Vitto detenuti - La media nazionale, in base ai vari contratti di appalto, determina che per garantire il vitto (colazione, pranzo e cena) alla popolazione detenuta occorrono 4,15 € al giorno pro-capite . Stimando una presenza di 68mila detenuti,  occorrerebbero circa 106 milioni di euro. Al DAP, invece, sono stati assegnati 85,3milioni (da cui occorre detrarre circa 6milioni necessari per gli interventi di manutenzione ed acquisto di materiali per le pulizie delle cucine). Ne consegue che, a finanziamenti inalterati, i contratti di appalto non saranno rispettati e la quota procapite per il vitto giornaliero  (colazione, pranzo e cena) scenderebbe a 3,18 €

Canoni acqua, luce, gas, ecc. – Il fabbisogno per pagare le utenze telefoniche, gli approvvigionamenti idrici, di gas ecc. è stimato in circa 88 milioni di euro. Assegnati : 45,5 milioni.

Manutenzione Fabbricati – Ci risulta che il competente Ufficio del DAP abbia stimato in 25milioni di euro il fabbisogno per interventi di manutenzione straordinaria ed ordinaria ai fabbricati, limitandosi a monitorare solo le situazioni più urgenti. Assegnati solo 9,1 milioni. Non possiamo, dunque, non ribadire l’utilità che parte dei fondi per la costruzione di nuove carceri (che non potrebbero attivarsi per la mancanza di personale) siano destinati alla manutenzione dei degradati, cadenti e fatiscenti istituti penitenziari.

Spese trasporto detenuti – Sottolineando come questa O.S. abbia più volte richiamato la necessità dell’abbattimento dei tempi processuali e di ricorrere alle tecnologia delle videoconferenze per contenere i costi ed il fenomeno del “pendolarismo giudiziario”, l’ammontare del fabbisogno per le spese trasporto detenuti (carburante, noleggi, pedaggi autostradali, biglietti aerei, ecc) in modo da garantire la celebrazione dei processi,  i trasferimenti e quant’altro è stimabile (per difetto) intorno ai 20milioni di euro. Su questo capitolo sono stati assegnati 13milioni.

Missioni personale polizia penitenziaria -  Dalle proiezioni effettuate sui servizi svolti nel decorso 2010, per garantire il pagamento delle indennità di missione al personale di polizia penitenziaria (operante precipuamente  nell’ambito del servizio Traduzioni e Piantonamenti o nella sorveglianza dei detenuti sottoposti al regime di 41-bis ) occorrono non meno di 20milioni . Assegnati : 9,2 milioni ( con la precisazione  che circa 6milioni serviranno a coprire le indennità non ancora pagate per il 2010).

Acquisto Mezzi – Notoriamente il parco automezzi (destinati ai servizi operativi) in uso alla polizia penitenziaria è obsoleto, inadeguato, insufficiente e pericoloso. Il 55% degli automezzi per il servizio traduzioni ha percorrenze medie superiori ai 400mila kilometri. Il numero di automezzi “protetti” (blindati) è assolutamente insufficiente a garantire le effettive esigenze.  Sarebbe, quindi, utile e necessario un rinnovamento del parco automezzi (quelli destinati a i servizi operativi) . Stanziamenti assegnati : 9 milioni di euro. Mediamente un quarto  di quanto assegnato ad altre Forze di polizia (Carabinieri compresi…)

Pur nella parzialità delle voci prese in considerazione, speriamo di aver contribuito a delineare quale infelice e critica  realtà si profili per il sistema penitenziario a seguito delle scelte effettuate dal Governo.

Molti cordiali saluti,

Il Segretario Generale Eugenio C. SARNO


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