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Comunicato stampa -  ROMA 22/11/2020 –“Va sempre aumentando la tensione nelle carceri afflitte, al pari del Paese, dalla pandemia da Covid-19, ma anche da altre difficoltà ataviche e non meno gravi del Coronavirus stesso che a esso si assommano. Gli ultimi disordini si sono registrati presso la Casa Circondariale di Barcellona pozzo di Gotto. La notte scorsa, a seguito della diagnosi di positività al Covid di due detenuti, alcuni ristretti della stessa sezione detentiva hanno inscenato una violenta protesta forzando i cancelli di due celle e riuscendo ad aprirle. La professionalità della Polizia penitenziaria, che è dovuta intervenire richiamando anche unità libere dal servizio, ha evitato il peggio e la situazione sarebbe stata ricondotta alla calma, per quanto si apprende, senza l’utilizzo della forza e senza conseguenze per le persone”.

 È quanto riferisce Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, che torna a manifestare crescente preoccupazione per il clima di tensione che si avverte negli istituti penitenziari.

De Fazio spiega: “Barcellona Pozzo di Gotto è solo l’ultimo degli episodi di tensione, ma grande e inquietante fermento si registra, per esempio, pure a Santa Maria Capua Vetere, già teatro di ripetuti e gravi disordini nei mesi scorsi. Non vorremmo rivivere quanto già accaduto a marzo. Anche perché, rispetto ad allora, la Polizia penitenziaria è decimata negli organici, stremata nelle forze, colpita nell’orgoglio e intimidita da una serie di procedimenti penali avviati e ancora non conclusi. Dover intervenire con organici insufficienti ed equipaggiamenti inadeguati per sedare rivolte, rischiando persino la vita, per poi essere inevitabilmente esposti a procedimenti penali (ormai una denuncia non si nega a nessuno!) senza adeguate garanzie da parte dello Stato e doverne sostenere le spese di difesa legale, umanamente, non aiuta neppure la spinta motivazionale”.

 “Checché ne pensi è ne dica il Ministro Bonafede – prosegue De Fazio – la situazione dei contagi da SARS-CoV-2 nelle carceri continua ad aggravarsi; gli ultimi dati forniti dal DAP e aggiornati a giovedì scorso indicano ben 1.870 contagiati fra la comunità penitenziaria (827 fra i detenuti), ma già oggi temiamo che i numeri siano sensibilmente più alti”.

 “Riteniamo peraltro – aggiunge il leader della UILPA PP – che l’Amministrazione penitenziaria stia facendo quanto nelle sue possibilità per gestire l’emergenza e apprezziamo la lungimiranza, il dinamismo e la costante apertura al dialogo del Capo del DAP Petralia, ma appare di tautologica evidenza che a fronte del sovraffollamento detentivo, della carenza di uomini e di mezzi e del continuare a propagarsi della pandemia, se non ci saranno ulteriori, immediati e incisivi interventi specifici del Governo la situazione rischierà di precipitare con gravissime e irreparabili conseguenze”.

 “Lo ribadiamo – conclude il Segretario Generale della UILPA PP –, al Ministro Bonafede e al Governo chiediamo di intervenire immediatamente e in maniera tangibile su tre principali direttrici: deflazionamento della densità detentiva; potenziamento della Polizia penitenziaria, sia nelle dotazioni organiche sia negli equipaggiamenti; rafforzamento del servizio sanitario espletato in carcere”.

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