Ascolta qui l'intervento del Segretario Generale Gennarino De Fazio
A partire dalla tarda mattinata, si è tenuta la riunione convocata dal Capo del DAP, Giovanni Russo, “per un confronto su tematiche riguardanti il personale di Polizia Penitenziaria e i relativi interventi in sedete territoriale e centrale”.
Da notare che la convocazione, dopo quella di presentazione del 26 gennaio 2023, interviene a oltre un anno e mezzo dall’insediamento del Capo DAP, con il quale, se non sporadicamente e a margine di altre riunioni, non c’è stata alcuna interlocuzione; stesso Capo DAP da cui si è mai avuto riscontro a qualunque tipo di corrispondenza, “non riscontrate la corrispondenza, benché vi scriviamo pochissimo proprio perché preferiamo impiegare meglio il nostro tempo, tanto sappiamo che probabilmente non leggete e se leggete non capite, tanto siete scollegati dalla realtà”, ha detto al UIL.
Un modo per dire, questo, che il confronto odierno già ab origine non sembrava costruito su solidi basi. Forte convinzione, che ora è divenuta certezza.
Alla riunione hanno partecipato anche la Vice Capo, di Domenico, i Direttori generali Parisi, Russo, Cirielli e Bianco, il Vice-Direttore Generale del Personale, Zaccariello, nonché altri dirigenti e funzionari del DAP.
Dopo l’introduzione della Parte pubblica, che ha illustrato per grandi linee quanto sin qui realizzato e quanto in programma, la UILPA PP, in premessa, ha “ringraziato” il Pres. Russo, per averle ricordato che esiste un Capo del DAP, il quale incidentalmente è anche il Capo del Corpo di polizia penitenziaria; quel Corpo di polizia penitenziaria che del suo Capo non conosce pensiero e indirizzo. Ha poi “ringraziato” ancora il Capo del DAP per essersi esso stesso ricordato delle Organizzazioni Sindacali.
Di seguito, ha rappresentato nuovamente la gravissima emergenza in essere, senza precedenti, e le tensioni, le aggressioni, i disordini collettivi, i quali si sommano ai consueti traffici illeciti, che si registrano pressoché ovunque sul territorio nazionale.
Ha poi evidenziato l’inconsistenza delle misure adottate, così come di quelle in corso di adozione.
In estrema sintesi, queste le principali tematiche trattate:
- Si discetta di GIO-Condor (clicca qui), mentre le carceri esplodono e le donne e gli uomini del Corpo sono abbandonati se stessi e subiscono le molteplici e ancestrali disfunzionalità del sistema sulla loro pelle, anche in termini fisici (aggressioni, etc.);
- Si sono propagandati i manuali d’intervento operativo e si millanta la formazione sui medesimi, ma nessuno li conosce e non si ha notizia della costruzione del portale su cui dovevano essere caricati (“le propongo di andare insieme in un istituto scelto dal Lei nel giorno indicato da lei per chiedere agli operatori se conoscono e se abbiano trovato utilità nel manuale operativo”, ha detto la UILPA PP);
- Ancora, si discetta di GIO-Condor e manuale di intervento operativo, quando il Corpo è mancante del Regolamento di Servizio;
- Nelle carceri, non c’è né capo né coda; difficoltà a riconoscere le ferie estive, lavoro straordinario imposto a iosa con turnazioni assurde e non pagato; forse si dovrebbe ricorrere alle liste d’attesa, come nella sanità; del resto, è impensabile continuare ad aprire carceri senza reali aumenti d’organico;
- “State mandando nelle carceri neo-agenti allo sbaraglio, poco e mal formati, e vi accingete a ridurre ulteriormente i tempi di formazione”;
- Condizioni ambientali, luoghi, posti di servizio indignitosi e insalubri; “proprio lei, Presidente, a margine di una riunione per il rinnovo dell’accordo nazionale quadro, si era impegnato a migliorare e rendere quantomeno salubri i posti di lavoro entro sei mesi: ne sono passati dieci e la situazione è solo peggiorata”, ha detto la UIL;
- “E’ necessario omogenizzare il sovraffollamento detentivo”;
- Il rischio è che a settembre si ritrovino solo macerie a coprire cadaveri.
La UILPA PP ha poi detto:
- “Certamente è una situazione che in massima parte avete ereditato, ma che non state facendo nulla di concreto e tangibile per recuperare, quanto meno nei tempi richieste dall’emergenza in atto”;
- “E se qualcuno dice che è colpa della politica, il che è senz’altro vero, noi abbiamo troppo rispetto per la sua persona per non pensare che pretenda di esercitare il suo ruolo e di essere messo nelle condizioni di farlo;
- “Nella riunione di presentazione, Sig. Presidente, nel lontano 26 gennaio 2023, aveva detto, testualmente, che c’erano ‘tante risorse economiche da fare tremare i polsi’; ci si perdoni ancora la franchezza, ma l’unica cosa che trema è il fondo schiena degli operatori e, non certo per loro codardia, ma perché sono ben consapevoli dell’inconsistenza dell’Amministrazione Penitenziaria”;
- “Sia chiaro, noi non abbiamo pregiudizi e non siamo inclini ad alcuna cromaticità politica, anzi, siamo sempre pronti al dialogo e al confronto, purché ci sia volontà e capacità di ascolto; apra un tavolo d’interlocuzione permanente, a partire da domani, senza soste fino all’individuazione di soluzioni percorribili e auspicabilmente condivise anche per garantire da subito condizioni di lavoro dignitose puntualmente retribuite. Noi ci siamo e ci saremo. Ma sappia che ci siamo e ci saremo con tutti gli strumenti a nostra disposizione anche se non lo farà!”
In conclusione, il Pres. Russo, che ha comunque dimostrato grandissima predisposizione all’ascolto e alla mediazione, ha accolto la richiesta della UILPA PP di aprire un tavolo d’interlocuzione permanente che, di volta in volta, su singoli temi affronti le problematiche che sono state poste.
Per maggiori dettagli, è disponibile online la registrazione audio del principale intervento UIL.