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Comunicato stampa -  ROMA 6/10/2020“Bene il Governo con l’approvazione, nella riunione del Consiglio dei Ministri della scorsa notte, delle misure che inaspriscono le sanzioni per l’agevolazione delle comunicazioni fraudolente dei detenuti al 41-bis o.p. e che istituiscono un nuovo reato per l’introduzione e la detenzione di telefoni cellulari e altri strumenti di comunicazione non consentita in carcere, ma ora serve una riforma strutturale”.

          Così, Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, commenta a caldo le norme contenute nel nuovo decreto sicurezza appena varato dal Governo in relazione alle misure carcerarie. Ma il leader della UILPA Polizia Penitenziaria va oltre: “Le misure adottate, per quanto tardive e ripetutamente richieste dalla UILPA Polizia Penitenziaria, vanno nella direzione giusta, ma sono ancora insufficienti; in materia carceraria occorre una visione lungimirante e strategica, a partire dalla prospettiva che si vuole dare alla finalità della pena, ed è pertanto necessaria una riforma complessiva con un provvedimento ad hoc che si occupi anche di detenuti con infermità mentali, aggressioni, organizzazione della Polizia penitenziaria, medici del Corpo, dotazioni organiche, equipaggiamenti, alloggi per il personale e molto altro ancora”.

          “Muovendo pertanto da questo primo segnale di attenzione che comunque apprezziamo, che era stato fatto trapelare dal DAP, e di cui va probabilmente dato merito anche al neo Capo Bernardo Petralia, rinnoviamo l’invito rivolto al Ministro Bonafede, anche congiuntamente con la quasi totalità delle Organizzazioni Sindacali degli operatori della Polizia penitenziaria, ad aprire un confronto serrato e costruttivo che favorisca l’adozione di provvedimenti celeri ed efficaci pure facendo leva sul recovery fund” – conclude De Fazio –.

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