Carcere di Uta, agente sviene per l'afa La Uil: "Condizioni di lavoro disumane"
Si è sentito male per il caldo ed è stato soccorso dai colleghi che lo hanno accompagnato in ospedale.
Il malore accusato da un agente di polizia penitenziaria in servizio nel nuovo carcere di Uta ha immediatamente scatenato le polemiche. anche perché ci sarebbe stati altri casi simili negli ultimi giorni.
A denunciarlo è la Uil Penitenziari che ha già proclamato lo stato di agitazione e ora chiede l'intervento dell'Asl e dell'assessore regionale alla Sanità in quanto "il servizio di sorveglianza è al limite della sopportazione umana".
"A nulla sono servite le richieste di installare un piccolo condizionatore nelle garitte - attacca Michele Cireddu, segretario regionale della Uil Penitenziari -, almeno per rendere un po' di refrigerio nelle ore dove il sole è particolarmente cocente".
Poi prosegue: "Alcuni poliziotti hanno accusato un malore e sono dovuti ricorrere alle cure del medico dell'Istituto e non hanno potuto continuare il servizio, cali di pressione, nausea, perdita di sangue dal naso, sono alcuni sintomi accusati durante la sorveglianza. Crediamo che nel 2015 non debbano avvenire casi come quelli segnalati, persino nel novecentesco Istituto di Buoncammino erano presenti dei piccoli condizionatori nelle garitte.
Poi il sindacalista conclude: "Il servizio della Polizia Penitenziaria è già estremamente difficile, ci sono difficoltà oggettive legate alla carenza organica ed al numero troppo elevato di detenuti, ai recenti episodi di tensione nelle sezioni roventi, alle aggressioni, al mancato pagamento delle missioni, degli straordinari, di contro sono state addebitate cifre esorbitanti agli agenti per la fruizione delle camere della caserma".