Comunicato Stampa del 29 ottobre 2010-
Carceri: A Bologna il 57° suicidio in cella
SARNO (UIL) : “E’ una ecatombe senza fine”
“Da poco più di un ora, intorno alle 11.30, un detenuto 32enne, P.G., sloveno si è suicidato nel carcere bolognese del Dozza. Il detenuto ha usato come cappio per l’impiccagione i lacci delle scarpe e il suicidio è avvenuto nei locali delle docce”
Ne da comunicazione Il Segretario Generale della UIL PA Penitenziari, Eugenio SARNO
“Questa dei suicidi in cella è una ecatombe senza fine. Nessuno tra politici, operatori penitenziari, addetti all’informazione non può non subirne gli effetti sociali e morali.“E’ del tutto evidente, però, che i livelli di responsabilità sono diversi e ben delineati. Abbiamo molte difficoltà a comprendere come mai l’informazione sia predisposta ad una deriva gossippara e non sembra interessata ad approfondire quello che ogni giorno di più appare essere ciò che è: un dramma umanitario, sanitario e sociale. Analogamente – prosegue SARNO - abbiamo qualche difficoltà a comprendere l’immobilismo della politica e le azzardate dichiarazioni di attenzione verso l’universo penitenziario, che dai più disparati versanti politici, ogni tanto ci raggiungono. Questi 57 corpi esanimi dovrebbero rappresentare 57 macigni sulle coscienze di chi dovrebbe, potrebbe, gestire e risolvere ma non lo fa. Le 6.500 unità mancanti alla Polizia Penitenziaria, i 600 Educatori e i 500 Assistenti Sociali in meno, i circa 25.000 detenuti in più, le degradate e invivibili condizioni delle nostre prigioni, sono l’humus in cui prosperano disperazione, depressione e violenza. Forse è giunta davvero l’ora di dire a chiare lettere che la tanto reclamata e propagandata riforma della giustizia non può prescindere da una incisiva e concreta attenzione risolutiva verso il mondo penitenziario. “