Roma, 12 Set. – “Dopo i disordini di ieri notte, dal tardo pomeriggio si registrano ancora forti tensioni presso la Casa di Reclusione di Sanremo. Una decina di detenuti della seconda sezione si è rifiutata di rientrare nelle celle e, sembrerebbe, armata di bastoni e spranghe vorrebbe raggiungere la terza sezione per regolare i conti con un altro recluso lì allocato. Finora la Polizia penitenziaria, grazie anche all’apporto di unità libere dal servizio e appositamente richiamate, starebbe riuscendo a contenere i malintenzionati. Quanto continua ad accadere, palesemente, dimostra la sostanziale inerzia del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP), che, a sua volta non adeguatamente supportato dall’azione politica del Ministero della Giustizia e del Governo, non riesce ad assumere provvedimenti e misure utili ad arginare le continue tensioni che attraversano le carceri da nord a sud, isole comprese”.
Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
“Del resto, anche Sanremo, con 266 detenuti presenti a fronte di 221 posti disponibili, soffre di forte sovraffollamento a cui fa da contraltare la mancanza di almeno 80 agenti (186 amministrati a fronte di un fabbisogno di 286). Come se non bastasse, le difficoltà operative vengono amplificate dalla disorganizzazione che investe l’apparato inframurario nel suo insieme”, prosegue il Segretario della UILPA PP.
“Complessivamente, nelle prigioni del Paese, sono 15mila i detenuti oltre i posti disponibili, mentre gli organici della Polizia penitenziaria mancano di oltre 18mila unità. A ciò si aggiungano deficienze strutturali e infrastrutturali, penuria di equipaggiamenti, insufficienza di strumentazioni, carenze nell’assistenza sanitaria e psichiatrica. Dall’inizio dell’anno 70 ristretti e 7 operatori di Polizia penitenziaria si sono tolti la vita. Polizia penitenziaria i cui appartenenti, oltre a essere sottoposti a turnazioni massacranti e alla compressione di diritti di rango costituzionale, nel 2024 hanno subito oltre 2mila aggressioni”, aggiunge De Fazio.
“Le carceri sono al tracollo. Confidiamo che grazie alla professionalità e al diuturno sacrificio delle donne e degli uomini del Corpo di polizia penitenziaria anche questi ennesimi disordini possano rientrare senza conseguenze irreparabili, ma è impensabile andare avanti così. Il Guardasigilli, Carlo Nordio, e la Premier, Giorgia Meloni, battano un colpo”, conclude De Fazio.